I genitori di Alex Marangon: “Si faccia l’esame del capello a chi ha partecipato al rito sciamanico”
"Chiediamo che si faccia l'esame del capello a chi ha partecipato". È questo l'ennesimo appello dei genitori di Alex Merengon, il 25enne veneziano scomparso nella notte tra il 28 e il 29 giugno dopo aver partecipato ad un rituale sciamanico a Vidor e trovato cadavere il 2 luglio lungo il fiume Piave.
Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, i genitori di Alex hanno raccontato che proprio il ragazzo – che era solito partecipare ad eventi del genere – "aveva detto che sarebbe stato tosto. Vorremmo che gli organizzatori ci dicessero davvero che cos'hanno fatto e che cos'hanno assunto perché ci sentiamo presi in giro quando sentiamo che è stata data solo una purga".
La famiglia del giovane si riferisce a quanto raccontato ieri in un'altra intervista dal legale spagnolo di Jhonni Benavides e Sebastian Castillos, i "curanderos" colombiani presenti al raduno sciamanico nell’abbazia di Vidor dopo il quale Alex è morto. "Quella sera non è stata usata ayahuasca ma delle purghe, ovvero erbe non psichedeliche che inducono il vomito, per la purificazione di ciò che si ha dentro", ha precisato l'avvocato.
Ma i genitori del 25enne vogliono vederci chiaro: "Sapevamo che in queste occasioni aveva già assunto la pianta ayahuasca che aiuta a prendere contatto con le proprie parti più profonde. Ci aveva fatto vedere sul braccio tre puntini dove gli avevano applicato il Kambo, il muco di una rana amazzonica utilizzato per rafforzare il sistema psicofisico", hanno spiegato, aggiungendo che il figlio aveva detto loro di "stare tranquilli perché gli organizzatori Zuin e Marchetto sapevano quello che facevano e che c'era sempre qualcuno vigile, ma l'ultima volta il ritiro era più costoso ed era previsto qualcosa di speciale che ancora oggi non sappiamo".
Anche perché la tesi della caduta ancora non reggerebbe secondo loro. "Qualcuno dice che Alex si sarebbe sentito male e si sarebbe messo a correre nel buio, altri che hanno sentito un tonfo e un grido secco. Alex era sincero e schietto. Ci fa arrabbiare chi lo vuole dipingere in questo modo. Queste versioni comunque non concordano con i risultati dell'autopsia. In ogni caso, possibile che si sia aspettato oltre tre ore prima di chiamare i soccorsi?".