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I genitori del pompiere ucciso dopo il pestaggio in discoteca: “Distrutti dal dolore, ma ringraziamo tutti”

Claudio e Barbara Tucci hanno voluto ringraziare quanti sono stati vicini alla famiglia in questi giorni devastanti, dopo la perdita del loro cara Giuseppe, il vigile del fuoco di 34 anni che ha perso la vita dopo il pestaggio fuori dalla discoteca di Rimini.
A cura di Biagio Chiariello
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 Perdere un figlio, gestire la morte di un figlio è una delle prove più dure, se non la più dura, che una coppia possa affrontare nella vita. Eppure Claudio e Lella Tucci, i genitori di Giuseppe, il pompiere di 34 anni morto lunedì 12 giugno dopo una rissa alla discoteca Frontemare di Rimini, hanno affrontato il lutto con grande dignità, anche grazie all'affetto dei colleghi del 115 del figlio.

Ora la signora Lella ha voluto esprimere riconoscenza a chi ha offerto un sostegno in questi giorni terribili. "Io, mio marito Claudio e mia figlia Barbara, se pur affranti e distrutti dal dolore, ci sentiamo in dovere di fare un ringraziamento al Reparto di Rianimazione dell'Infermi coi sanitari che, se pur non sono riusciti a salvare Giuseppe, sono stati di un'umanità, professionalità e disponibilità unica" dice.

Giuseppe sarebbe stato picchiato a morte dal buttafuori del locale. L'uomo ha ammesso di aver colpito il 34enne con cinque colpi indirizzati al volto e al torace ed è al momento accusato di omicidio volontario. La discoteca è stata chiusa per 10 giorni perché a "rischio per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini".

Giuseppe – spiega Lella – stava trascorrendo una serata di divertimento e si è ritrovato a perdere la sua giovane vita. Spero che tutto ciò faccia riflettere i giovani a cosa possono andare incontro.

Giuseppe Tucci
Giuseppe Tucci

Quindi i ringraziamenti della donna "all'hotel Ricci, dove abbiamo soggiornato in quei giorni di tragedia", poi ai colleghi del figlio, i vigili del fuoco "che ci hanno aspettato all'uscita dell'autostrada per accompagnarci in ospedale e, poi, non ci hanno mai lasciati soli fino all'ultimo saluto al casello di Cattolica". Un grazie "a voi giornalisti, sempre presenti ma discreti" e infine a "tutta la comunità riminese. Grazie di vero cuore per l'affetto dimostratoci".

"L’Emilia-Romagna rimarrà sempre nei nostri cuori come era nel cuore di Giuseppe. Grazie a tutta l’Italia per il conforto e le preghiere che ci hanno dato e continuano a darci”. La lettera è firmata da Lella, Claudio e Barbara Tucci.

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