I “gemelli Lupin” salvati dal loro dna: impossibile sapere chi dei due è il ladro
Spesso il dna è citato come elemento chiave in indagini e processi per identificare il colpevole di un reato, ma in alcuni casi può giocare a favore del presunto criminale. È questo il caso dei fratelli gemelli Edmond e Eduard Trushi, due 30enni di nazionalità albanese ma residenti a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova. Eduard Trushi, già accusato col fratello di avere messo a segno almeno un centinaio di furti in appartamenti e villette in tutto il Nord Italia, infatti è riuscito a uscire indenne da un processo a suo carico per ricettazione in Friuli. I fatti contestati risalgono al 2012 quando un uomo, dopo essere stato fermato riuscì a scappare a piedi abbandonando l'auto rubata a Sacile, in provincia di Pordenone. Nella vettura i Ris trovarono il dna corrispondente a quello di Eduard Trushi, già presente nella banca dati dell’Arma, e lo arrestarono. Il trentenne però ne è uscito con una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto in quanto lui ed Edmond sono monozigoti e quindi hanno dna praticamente identici ed è impossibile sapere chi dei due è il ladro se non svolgendo esami molto più complessi.
L'assoluzione è solo un altro tassello a rendere la storia dei due fratelli molto singolare. Edmond e Eduard Trushi infatti erano già finiti alla ribalta della cronaca dopo essere diventati quasi imprendibili nonostante tutte le forze dell'ordine li cercassero per oltre un centinaio di furti in abitazioni. Le loro gesta e le fughe rocambolesche a bordo di bolidi gli erano valse lo pseudonimo di "gemelli Lupin". La loro fuga si era poi conclusa lo scorso luglio, quando sono stati individuati nei pressi di Saluzzo, in provincia di Cuneo, al termine della loro nottata di “lavoro”. Uno dei due tentò l'ennesima fuga a bordo della sua auto e fu bloccato solo dopo 24 ore di inseguimento e ricerca lungo le strade della Lombardia.