“I gay si ammalano di più”: al Meeting di CL va in onda il medioevo
Il medioevo era fissato ieri per le sei del pomeriggio. Titolo dell'incontro "Gender e diritti civili? Inganni e verità sulla persona e sul matrimonio". All'annuale Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, oltre alla solita bava servile per i governanti di turno, è andato in scena il medioevo interpretato dal predicatore integralista (Padre Giorgio Carbone) e il solito medico obiettore (questa volta il dott. Renzo Pucciti). Se pensate ormai di avere fatto il callo all'ostentazione dell'omofobia come dovere morale sotto l'egida cristiana aspettate ancora un po', perché ieri si è superato anche il limite della decenza.
Inizia Padre Carbone (dell'Ordine dei Predicatori Domenicani) che cita, tronfio, uno studio statistico proveniente da "sei milioni di persone dal Regno di Danimarca" secondo cui in Danimarca ("Regno gay friendly" aggiunge il prelato, perché tra i primi ad avere introdotto il matrimonio omosessuale) tra le persone decedute tra il 1981 e il 2010 le coppie omosessuali sarebbero maggiormente esposte a "rischi cardiovascolari, respiratori, suicidio e tentato suicidio". Padre Carbone elenca, con tanto di manina numeratrice e severo sguardo sconsolato, i numeri infinitamente minori invece delle coppie "eterosessuali o sposate". "E' un dato di realtà!" ha detto Padre Giorgio, e "bisogna conoscere questi dati perché abitualmente sono taciuti". Insomma, prendete nota: ora sappiamo che i matrimoni gay provocheranno morte, oltre che il peccato. Siamo stati avvisati, eh.
Poi tocca al dottor Pucciti che, anche lui con faccia evidentemente spaventata dal suicidio di massa imminente, avvisa: "Serve la ridefinizione del matrimonio. Quello tra gay non è più un matrimonio ma piuttosto un "amoronio" e aggiunge "chiamiamolo amplessonio! Diamo all'oggetto la sua parola che lo descrive. E' tutto tranne un matrimonio". In sala qualcuno sorride, anche. Lo trovano simpatico. E poi il dottore ovviamente ci lascia anche la (sua) spiegazione scientifica: "Tra due persone dello stesso sesso ci possono essere tutti i legami affettivi di questo mondo ma non ci può essere nessuna unione fisica, sessuale di tipo generativo". E per chi non avesse colto il dottore si lancia anche in esempi pratici: "Il matrimonio significa mettere in comune i propri corpi, non mettendo un dito nell'orecchio dell'altro ma compiendo atti sessuali di un solo tipo. Di tipo generativo."
Nel meeting più partecipato dalla nostra classe dirigente (Governo in testa) si ripercorrono le teorie da caccia alle streghe che farebbero sorridere qualsiasi cittadino mediamente informato; qui, invece, il pubblico ascolta e si accalora di fronte al disvelamento dell'amore come peccato mortale non solo da condannare ma addirittura impedire. Una caccia alle streghe moderna dove al posto dei falò si usa il microfno in un'accogliente sala conferenze. E cosa ne dice allora Renzi e il suo PD (Scalfarotto in testa) che da mesi ci tranquillizzano su un'imminente riforma che riporti l'Italia almeno allo stesso piano dell'Europa sui diritti civili? Come si concilia una fede intransigente e retrograda con il presunto spirito riformista sui diritti di questo Governo? Ecco perché sempre di più CL e l'incontro annuale sembra una messa laica di poteri che fingono di non essere d'accordo per essendo legati a doppio filo uno all'altro.
E se ancora qualcuno crede che Comunione e Liberazione abbia traguardi spirituali e non politici allora vale la pena riprendere le parole di Padre Carbone che chiudono l'incontro: "Perché la partita non sia persa – scandisce – saranno indispensabili nei prossimi mesi nuove manifestazioni di piazza. Non dico solo sentinelle ma dico anche repliche di quanto è avvenuto provvidenzialmente (sic) il 20 giugno in Piazza San Giovanni a Roma. Nessuno mi dica che non sono sufficientemente chiaro!". E giù gli applausi, ovviamente.
Benvenuti nel gran ballo del potere. Dove tutto finge di cambiare perché nulla cambi.