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Femminicidio di Ana Cristina Duarte a Pesaro

I funerali di Ana Cristina Duarte, uccisa dal marito nel Pesarese. Il figlio: “Non sono riuscito a salvarti”

Nella giornata di martedì 15 ottobre parenti, amici e conoscenti hanno dato l’ultimo saluto ad Ana Cristina Duarte, uccisa dal marito nel Pesarese il 6 settembre scorso. Il figlio maggiore, che ha assistito al femminicidio insieme ai due fratelli, si è avvicinato alla bara della madre e le ha dedicato un pensiero: “Mamma, ti chiedo scusa per non essere riuscito a salvarti”.
A cura di Eleonora Panseri
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La 38enne Ana Cristina Duarte Correia
La 38enne Ana Cristina Duarte Correia
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Aveva sono 38 anni Ana Cristina Duarte Correia, la donna uccisa a coltellate dal marito Ezio di Levrano, la notte del 6 settembre 2024 nell'abitazione dove la coppia viveva a Colli al Metauro, in località Saltara, nel Pesarese.

Nella giornata di ieri, martedì 15 ottobre, parenti, amici e conoscenti hanno dato l'ultimo saluto alla 38enne. I tre figli di 6, 13 e 14 anni hanno assistito al femminicidio della madre. Poco prima della celebrazione il maggiore si è avvicinato alla bara e le ha dedicato un pensiero, riferito successivamente dal parroco don Matteo Pucci.

"Mamma, ti chiedo scusa per non essere riuscito a salvarti. Prometto che voglio diventare una persona migliore, a scuola ho già preso un 7 e un 9″, ha detto il ragazzo alla mamma. "Penso che questi siano i miracoli più belli. La speranza che tutti possiamo essere migliori. Gli ho detto: ‘Grazie', perché anche io voglio essere migliore", ha aggiunto don Pucci.

La funzione è stata celebrata nella chiesa parrocchiale di Calcinelli dal vescovo di Fano monsignor Andrea Andreozzi, accompagnato all'altare da don Pucci e dal parroco di Saltara, don Alessandro Messina. Nell'omelia il vescovo ha ricordato il percorso della vittima.

"Partita da un paese lontano, ha fatto il dono della vita ai suoi figli, ha condiviso ideali di amore e forza, per costruire una casa, la vita per sé e per i suoi cari. Oggi mettiamo sull'altare il suo sogno, il suo progetto di vita, il suo sacrificio. Le lacrime che bagnano questa bara", ha detto il monsignore.

"Dio trasformi quanto è accaduto in una storia di salvezza per tutti, e per il mondo intero. Chiediamo che quello di oggi sia un momento di conversione per tutti. – ha aggiunto – Un momento dal quale il mondo possa trarre speranza, capacità di resurrezione e vita. Credo che sia questo il desiderio di amore custodito nel cuore di Ana Cristina. Un desiderio che possa essere portato a compimento nella vita dei suoi cari, di tutti quanti noi".

All'uscita del feretro, come riporta il Corriere Adriatico, la comunità brasiliana ha fatto volare in cielo i palloncini bianchi. La bara di Ana Cristina Duarte, poi sepolta nel cimitero Montemaggiore, è stata avvolta nella bandiera del Brasile, sopra è stato posato un mazzo di rose rosse.

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