I funerali di Alessandra Zorzin: il fidanzato piegato dal dolore e i pennarelli sulla bara
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Momenti strazianti all'uscita dal duomo di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, giovedì mattina per l'ultimo addio ad Alessandra Zorzin. In 300 persone dentro e fuori dalla chiesa per dire addio, per esprimere vicinanza alle famiglie, per essere solidali fino alla fine di fronte ad un dramma che non trova spiegazione: una madre di 21 anni assassinata da Marco Turrin, 38enne padovano, proprio in casa sua, freddata con un colpo di pistola alla testa il 15 settembre scorso.
A celebrare la messa il parroco don Paolo Bussato: "I sentimenti che stiamo provando ora sono molti e differenti tra di loro. Rabbia, smarrimento, rassegnazione, ma in questo terribile momento per tutta la comunità, solo la fede e la speranza nella parola di Dio ci possono venire in soccorso. Come Lazzaro risuscitò dalla morte così, la nostra speranza non deve svanire di fronte ad un dramma così grande".
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Il sindaco di Montecchio, Gianfranco Trapula, ha voluto lasciare un messaggio di speranza alla famiglie da parte dell'intera comunità: "Noi ci saremo sempre. Grazie per aver scelto di sensibilizzare la comunità con il gesto dei fiori. Un segno concreto e reale che entrerà nelle nostre case e che servirà a ripetere da oggi in avanti, basta violenza contro le donne, mai più violenza". Un fatto tragico, un crimine efferato, una vita spezzata. "Alessandra aveva voglia di vivere, era giovane e la sua vita era bella. Siamo spezzati di fronte a quello che è successo. Noi ci saremo sempre" ha infine detto rivolto verso i familiari della vittima.