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I finti rapitori dell’Isis: “Era una goliardata”. Ma sono stati denunciati per procurato allarme

“Una goliardata”. Così si sono giustificati i ragazzi di Trofarello (Torino) diventati protagonisti sabato di un addio al celibato sui generis: dopo essersi travestiti da miliziani dell’Isis imbracciando fucili da soft air e indossando un passamontagna hanno “sequestrato” un amico, terrorizzando i vicini di casa.
A cura di Davide Falcioni
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Militari italiani ad un check point nei pressi della diga di Mosul, in Iraq (Ministero della Difesa)
Militari italiani ad un check point nei pressi della diga di Mosul, in Iraq (Ministero della Difesa)

"Una goliardata". Così, nel corso di un interrogatorio condotto ieri davanti ai carabinieri, si sono giustificati i ragazzi di Trofarello (Torino) diventati protagonisti sabato di un addio al celibato decisamente sui generis: dopo essersi travestiti da miliziani dell'Isis imbracciando fucili da soft air e indossando un passamontagna, si sono introdotti a casa del futuro sposo, l'hanno legato e scaraventato in un furgone, fingendone il rapimento davanti agli occhi atterriti di chi stava assistendo alla scena surreale e che, nel dubbio, ha dato l'allarme ai carabinieri.

Ore dopo, trovandosi di fronte a dei militari armati sul serio, il gruppo ha svelato che si trattava solo di uno scherzo, "una goliardata che sicuramente potevamo gestire meglio. Era fin troppo realistico per come l'avevamo organizzato, ce ne rendiamo conto. Non abbiamo notato la reazione delle altre persone mentre eravamo lì, altrimenti le avremo rassicurate". Nonostante la spiegazione, riportata da La Stampa, il manipolo di buontemponi ha rimediato una denuncia per procurato allarme. Uno dei residenti che ha assistito alla scena si è perfino sentito male dallo spavento.

I ragazzi, tutti di età compresa tra i 25 e i 30 anni, stanno ora cercando di convincere gli inquirenti che quello scherzo, sicuramente eccessivo, era però anche innocuo. Di certo lo spavento è stato enorme visto che nei concitati minuti del finto sequestro sono arrivate alla centrale del 112 ben 18 chiamate. Tra queste, non c'è quella del futuro sposo, che dopo essersi ritrovato al centro del "rapimento" è stato quasi subito informato dai suoi amici, ai quali ha offerto da bere. Non immaginava, quell'allegra comitiva, di vedersi arrivare i carabinieri di lì a poco: i militari, infatti, erano convinti di dover fronteggiare un commando di terroristi.

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