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Matteo Messina Denaro

I diari di Matteo Messina Denaro, alla figlia scriveva: “Ti sono passato accanto ma non mi hai visto”

Svelati i diari segreti che Matteo Messina Denaro scriveva durante la sua latitanza: nei messaggi si rivolgeva alla figlia Lorenza e faceva riflessioni sulla sua vita. I diari, dopo la morte del boss, sono stati consegnati alla ragazza.
A cura di Giorgia Venturini
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Svelati i diari segreti di Matteo Messina Denaro a un anno dal suo arresto: durante la sua latitanza il boss di Castelvetrano scriveva messaggi alla sua unica figlia Lorenza, che non lo aveva mai conosciuto prima del loro incontro in carcere.

Pagine e pagine di un diario che non le ha mai consegnato quando era un uomo libero: dopo il suo arresto, il 16 gennaio del 2023, questi scritti sono stati ritrovati nel suo appartamento e ai magistrati il boss di Castelvetrano ha espresso la volontà che venissero lasciati a sua figlia. E così è stato.

Ora però, a un anno dal suo arresto e pochi mesi dopo la sua morte avvenuta il 25 settembre dello stesso anno, il contenuto dei diari è stato reso pubblico. Nei suoi scritti il boss esprime il suo odio nei confronti della madre della figlia Franca Alagna perché la ritiene il motivo del suo allontanamento da Lorenza. Ma scrive anche riflessioni personali sulla sua vita privata e dà consigli alla figlia che non ha più visto da anni.

In punto di morte Lorenza ha incontrato il padre, ricoverato all'ospedale de L'Aquila, mentre era in carcere al 41 bis: la ragazza ha deciso di cambiare il cognome, prendendo quello di Messina Denaro.

Matteo Messina il 16 gennaio del 2023 nella caserma dei carabinieri del Ros a Palermo
Matteo Messina il 16 gennaio del 2023 nella caserma dei carabinieri del Ros a Palermo

Il racconto alla figlia: cosa contengono i diari ritrovati nel covo del boss

"Le volevo raccontare la mia vita… lo desideravo, per dirle senza filtri quel che mi era successo. Deciderà lei se leggerlo o bruciarlo". Inizia così uno dei suoi diari, si rivolge alla figlia con il massimo rispetto. Come se fosse una persona estranea. E qui si nota l'amore e odio, quel rapporto difficile tra i due: Lorenza infatti ha sempre deciso di stare lontana dal padre, se non appunto negli ultimi giorni della sua vita.

Matteo Messina Denaro nelle sua pagine ha decritto l'emozione di essersi trovato a pochi metri da lei. Il boss di Castelvetrano racconta così: "Lorenza oggi ti ho conosciuta alle ore 18.40 di venerdì 8 aprile 2016", come ha svelato prima di tutti La Repubblica. "Ti ho incontrata… non era mai accaduto che ti incontrassi così ho deciso di seguirti… Vedevo tutto ciò posteggiato a 30 metri, sono sceso dall'auto per venirti a passare accanto, se allungavo il braccio ti toccavo. Tu non ti sei accorta di nulla il sangue non ti ha chiamata. Neanche ‘quella' mi ha riconosciuta, per quella intendo tua mamma. Io mi sono coperto il viso".

E ancora, nel maggio del 2019 le ha voluto dare una lezioni di vita: "Oggi ho saputo che già da tempo vivi a Londra, essere genitori significa saper porre dei limiti. Tu non hai avuto posto alcun limite. Lorenza vedi che così facendo poi la vita ti frantuma. Tutto ciò lo si deve all’assenza/impotenza di un padre. Alla scelleratezza di una madre e alla pazzia-insensatezza della gioventù. Spero che i miei pensieri possano proteggerti figlia mia".

Poi ha espresso così il suo affetto: "Lorenza, il rapporto non è basato sulle distanze. C’è dell’altro, c’è il cuore. Noi due dovevamo avere il conforto di sentirci al sicuro fra di noi. Ed invece si è ridotto tutto a delle macerie d’amore". E infine arrivano anche i sensi di colpa: "Non mi sono mai preso cura di te, non ci siamo mai sfiorati, giorno dopo giorno non abbiamo mai mangiato dallo stesso piatto, mai sentito gli stessi profumi, non ti ho mai protetto… e questo significa essere padre e figlia?".

Le riflessioni di Matteo Messina Denaro sulla sua vita privata

Non scrive solo alla figlia il boss di Cosa Nostra, riflette sulla sua vita: si fa domande e cerca di darsi risposte. Sempre il 2029, questa volta il 29 gennaio scriveva:  "Tutto attorno a me è buio pesto, dove mi trovo? In che direzione vado? Non ne ho idea, non so neanche perché sono ancora vivo". Da questo buio però sembra sollevarsi qualche riga dopo: "Non voglio fare la vittima, non lo sono, non lo sarò mai. Anzi, sto troppo bene nella mia follia, avrei anche troppe rivincite da prendermi, ma oggi quel che accade del dopo non mi interessa più di tanto. Mi sento come se fossi seduto tutto solo in fondo al mare".

Parole che non ti aspetti da un boss di Cosa Nostra condannato all'ergastolo per stragi. "Sono un uomo passato attraverso tante prove dolorose, ormai esperto nel sopportarle. A questo pensiero mi sento pervadere da una grande tristezza". Da cosa è data questa tristezze, dal rapporto con sua figlia? Dopotutto è a lei che dedica tutti i suoi "manoscritti".

Il boss ribadisce di essere triste più volte, ma nulla a che vedere con qualche suo rimorso legato alla sua storia criminale. Matteo Messina Denaro non ha mai collaborato con la giustizia e non si è mai pentito: è una delle prime cose che ha precisato dopo l'arresto. Durante gli interrogatori con i procuratori di Palermo parlerà e agirà come un "uomo d'onore" di Cosa Nostra: non farà nomi, se non in rarissime eccezioni, non svelerà mai nulla dell'organizzazione criminale. Anzi dirà, "la conosco tramite i giornali". Nelle ultime sue parole rivolte ai procuratori lo scorso luglio c'è tutto il delirio di onnipotenza di uno dei capi di mafia.

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La via del covo di Matteo Messina Denaro intitolata 16 gennaio 2023

Oggi, un anno fa, veniva arrestato Matteo Messina Denaro. Quel giorno entrerà nella storia d'Italia: le immagini della gioia dei carabinieri della CrimOr e Gis fuori dalla clinica La Maddalena e di quella dei cittadini che si trovavano lì per caso è indelebile nelle mente degli italiani. Subito dopo l'arresto i militari si precipitarono all' appartamento del boss, al vincolo San Vito a Campobello di Mazara. Quella strada ora prenderà il nome: "16 gennaio 2023", ovvero il giorno dell'arresto. Lo ha annunciato il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, davanti alla platea di studenti radunati al cineteatro Olimpia: "Strada dell'ultima residenza del boss cambierà nome. Oggi qui stiamo ricordando una data storica per il nostro territorio – ha detto il sindaco – non possiamo dimenticarla. Il mio grazie alle forze dell'ordine che ci garantiscono tutti giorni sicurezza".

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