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I dati sul Coronavirus in Italia spiegati: il boom di guariti avvicina la fine della pandemia

3033 guariti da Coronavirus in Italia, a fronte di 66mila tamponi: un doppio record che induce all’ottimismo su una sempre più rapida fine della pandemia. Attenzione alla Puglia, però, che per il secondo giorno di fila fa registrare più di cento casi. E a una mortalità che in Lombardia è ancora tanto, troppo, alta.
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Altro giro, altro record di guariti. Il bollettino della Protezione Civile di oggi 23 aprile rileva un numero dei casi positivi al Coronavirus di 189.973 (+2.646 rispetto a ieri), di cui 57.576 guariti (+3033) e 25.549 deceduti (+464). Lo ha reso noto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel corso del punto stampa del giovedì. Sono 81.710 i malati in isolamento domiciliare asintomatici o con pochi sintomi, 22.871 sono ospedalizzati e 2.267 sono ricoverati in terapia intensiva.

“Ancora un record di guariti, e stavolta la crescita riguarda tutto il Nord Italia”. Giovanni Forti, 26 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “La Lombardia fa solo un terzo degli oltre tremila guariti. A far crescere i guariti sono il Friuli Venezia Giulia che fa circa 200, a cui si sommano i 200 del Veneto, i 300 del Piemonte e i 450 dell’Emilia – Romagna”.

Tanti guariti vuol dire meno pressione sul sistema sanitario?

Non solo. Consideriamo che una parte di questi guariti sta arrivando dalle persone in isolamento domiciliare, non sono dagli ospedali. Finalmente le guarigioni sono ben distribuite anche tra i diversi soggetti colpiti dalla malattia. Abbiamo letto troppe storie di persone bloccate in casa senza più i sintomi del Coronavirus da settimane.

Tanti guariti vuol dire tanti tamponi…

Sì, c’è stato il record di tamponi, oltre 66mila. Di questi, 37mila sono stati fatti alla ricerca dei nuovi contagi e ben 29mila alla ricerca delle guarigioni. Ben il 44% dei nuovi tamponi sono alla ricerca dei guariti. Ieri erano il 38%, tanto per dare un termine di confronto. Tra un po’ un possiamo aspettarci il sorpasso, se non partono nuovi focolai.

 

I nuovi contagi rallentano, ma sono ancora numerosi…

Sì. Anche oggi ci sono state oltre 2500 positività e quasi la metà del totale arriva dalla Lombardia. Oggi il Piemonte va meglio, rispetto al dato terribile di ieri. Il grosso del resto dei casi arrivano dall’Emilia-Romagna e dalla Puglia, che per il secondo giorno di fila fa più di 100 contagi.

Si può parlare di un nuovo focolaio pugliese?

Non esageriamo. Probabilmente siamo di fronte alla mappatura delle Rsa che le regioni del Nord hanno fatto nelle scorse settimane e che le regioni del Mezzogiorno stanno cominciando a fare ora.

Come va nelle grandi città?

Milano oggi va meglio: fa 277, ma ieri aveva fatto segnare 480 nuove positività. Torino ne registra 217, anche lei significativamente meglio di ieri. Torino la prossima settimana supererà Brescia per numero di casi, Brescia che comunque rimane sopra i 100 nuovi casi al giorno, mentre Cremona fa questo exploit sopra i 100 casi al giorno. Se succede una volta può essere un caso. Il problema è se questi dati dovrebbero ripetersi.

Note dolenti: ancora 464 morti…

Ancora 464 decessi, che sono tantissimi e che per metà avvengono ancora in Lombardia. A seguire, al solito, Emilia-Romagna e Piemonte. Assieme, queste regioni fanno tre quarti di tutti i decessi da Coronavirus in Italia. I numeri del resto d’Italia , a confronto, raccontano un’altra storia.

Chiudiamo con la solita media mobile settimanale: a quando gli zero contagi, con i dati di oggi?

Oggi la media mobile, rispetto a giovedì alla settimana scorsa, segna 600 casi in meno circa. Con questo ritmo, la soglia dei zero contagi si situa tra cinque settimane, quindi a cavallo tra fine maggio e inizio giugno.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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