La fase 2 inizia con dati molto incoraggianti. Il Bollettino della Protezione Civile sull’emergenza Coronavirus in Italia del 4 maggio 2020 rileva 211.938 casi positivi al Covid-19 (+ 1.221 rispetto a ieri), di cui 82.879 guariti (+ 1.225) e 29.079 decessi (+195). Nel giorno in cui comincia da un angolo all'altro della Penisola la fase di convivenza con il virus, 81.678 malati sono in isolamento domiciliare con pochi sintomi o asintomatici, 16.823 sono ospedalizzati e 1.479 si trovano in terapia intensiva ( -22 ), continuando il trend calante dell'ultima settimana. Le regioni più colpite restano Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Finora sono stati effettuati 2.191.403 tamponi, di cui 37.631 nelle ultime 24 ore.
“I dati di oggi sono senz’altro ottimi”. Giovanni Forti, 26 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “Parliamo di un aumento bassissimo dei nuovi positivi – spiega Forti a Fanpage.it -. Per trovare un dato così basso bisogna risalire al 6 marzo, cinque giorni prima dell’inizio del lockdown nazionale. Anche se, va detto, c’è un effetto weekend”.
In che senso?
Nel senso che durante il weekend sono stati fatti meno tamponi, circa 37mila, mentre la media della settimana scorsa sfiorava i 60mila tamponi.
Quanti di questi, in percentuali, sono stati utilizzati per trovare nuovi contagi?
24mila, circa il 65%, è stato usato per accertare nuovi contagi. Diciamo che è un dato inferiore alla media della scorsa settimana, ma nemmeno troppo. Sono stati tolti un po’più tamponi alla ricerca dei guariti che alla ricerca dei contagiati.
I guariti, quindi?
I guariti sono stati abbastanza pochi. 1225 guariti sono meno della soglia dei 1500 giornalieri. È da Pasquetta – e quindi da dopo un altro ponte lungo – che non ce n’erano così pochi.
I decessi sono molto pochi, pure…
La scorsa settimana ci siamo lasciati dicendo che avremmo auspicato di avere qualche giorno con meno di 200 decessi. Oggi è stato così ed è una buona notizia.
Quindi stiamo scendendo sotto i 200 decessi al giorno più rapidamente del previsto?
Forse, ma non facciamo false promesse: diciamo che è lecito attendersi che per questa settimana i decessi stiano stabilmente sotto i 300 al giorno. Speriamo sotto i 250.
Scendiamo più nel dettaglio: com’è andata in Lombardia e Piemonte, oggi?
Restano le due regioni più colpite, ma rispetto alla settimana scorsa il calo è significativo: ora sommate fanno meno di 800 casi. Ricordiamo che il Piemonte aveva fatto 800 casi da sola non più di 10 giorni fa. E che la Lombardia ha fatto 1000 casi in due giorni, ieri e oggi, mentre solo giovedì scorso aveva fatto segnare 1000 casi in più in solo giorno.
Il resto d’Italia, invece?
Il resto delle regioni più colpite, a partire dal Veneto, è andato abbastanza bene. Veneto, Liguria, Marche e Toscana sono tutte attorno a 50 casi, quando la settimana scorsa lambivano o superavano i 100 casi.
Il Sud, invece?
Il Sud è andato ancora meglio: tutte le regioni meridionali messe assieme hanno fatto 45 casi. Un numero bassissimo.
Regioni e province a zero casi quali sono, oggi?
Ci sono Basilicata, Umbria, Molise e Sardegna hanno zero casi. E poi ci sono sei regioni sotto i dieci casi.
La province a zero, invece?
Sono ben 34 a zero casi. Tra queste, segnaliamo Ravenna, Rovigo, Udine e Gorizia, le più a Nord del gruppo.
Chiudiamo con la nostra solita media mobile settimanale…
Che sta confermando di nuovo confermando la tendenza che è iniziata la scorsa settimana: parliamo di 800 casi giornalieri in meno di settimana in settimana. E questo significa che il nostro orizzonte, fintanto che il ritmo si conferma questo, è fisso all’orizzonte dei contagi zero nella terza decade di maggio. Fase due permettendo.