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Covid 19

I dati del 29 aprile spiegati: che miglioramento, rispetto a una settimana fa

Da mercoledì scorso a oggi, 1290 contagi e più di 100 morti in meno. Un bel segnale di un’epidemia di Coronavirus in Italia che sta lentamente, ma inesorabilmente, finendo. Altra buona notizia: nel giro di un mese il numero dei ricoveri in terapia intensiva si è più che dimezzato. Molise e Basilicata di nuovo a zero casi.
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Lentamente, ma inesorabilmente, l'emergenza sta finendo. Il bollettino della Protezione Civile di oggi, 29 aprile, sull'epidemia di Coronavirus in Italia rileva 203.591 casi di Coronavirus (+  2.086 rispetto a ieri), di cui 71.252 guariti (+2.311) e 27.682 decessi (+323). Dei pazienti contagiati, 83.652 sono in isolamento domiciliare asintomatici o con pochi sintomi, 19.210 sono ospedalizzati e 1.795 sono ricoverati in terapia intensiva, con decremento di 68 unità rispetto a ieri che conferma il trend positivo degli ultimi giorni. I tamponi effettuati finora sono 1.910.761, con un aumento di 63.827 unità rispetto a ieri.

“I dati di oggi sono identici a quelli di ieri, ma sono molto diversi a quelli di una settimana fa”. Giovanni Forti, 26 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “La cosa bella è che mercoledì scorso era stato il giorno peggiore della settimana scorsa – spiega Forti a Fanpage.it -. Se volessimo guardare alla differenza con i dati di una settimana esatta fa, vedremmo 1290 contagi in meno e più di 100 morti in meno. La media mobile settimanale, rispetto a mercoledì scorso, segna 850 casi giornalieri in meno circa. Con questo ritmo, arriveremmo agli zero contagi nella seconda metà di maggio. Però…”.

Però?
Però noi speriamo che si confermi questo ritmo, ma la discesa di questi ultimi giorni, invece, è molto molto lenta. Quindi prendiamo i dati della media mobile settimanale coi piedi di piombo.

Ci sono stati tanti guariti anche oggi?
In questo caso, rispetto alla scorsa settimana, assistiamo a un lieve calo. Oggi ce ne sono stati 2330 circa, rispetto ai 2943 di settimana scorsa. Però attenzione: il dato dei guariti è un dato che fluttua in funzione dei tamponi effettuati e dei loro tempi di analisi.

 

Più del dato dei contagi?
Sì, perché il numero di tamponi che accerta le guarigioni fluttua molto di più di quello dei tamponi che cercano nuovi contagi.

Nuovi contagi che crescono dove, oggi?
C’è una lieve crescita, rispetto a ieri e l’altro ieri, in Piemonte. Che sta comunque migliorando rispetto alla settimana scorsa, quando i contagi giornalieri medi erano circa 600, ma che risalgono però sopra i 400 contagi giornalieri. Anche la Lombardia risale attorno agli 800 casi, 234 dei quali a Milano, che rimane la provincia con l’aumento più alto in tutta Italia.

Quante sono invece oggi le regioni e le province a zero contagi?
Le regioni sono le solite, Basilicata e Molise, dove ormai possiamo dire che l’epidemia è finita, mentre abbiamo cinque regioni a meno di dieci casi. Per quanto riguarda le province, invece, quelle a casi zero oggi sono 18, sei in meno rispetto a ieri. Tra queste, le uniche due del Nord sono Siena e Padova.

Regioni a zero decessi, invece, ce ne sono?
Sì. Oltre alla Basilicata e al Molise si aggiunge la Sicilia. Mentre c’è stato un solo decesso in Calabria, Campania e Umbria.

Merito del calo dei ricoveri in terapia intensiva?
Sicuramente, il fatto di avere meno affollamento nei reparti può essere un sollievo per medici e pazienti. Il calo dei decessi, ovviamente, è anche figlio del calo del numero dei contagi assoluti. Detto questo, ora abbiamo 1795 persone in terapia intensiva mentre il 3 aprile, giorno di picco massimo, ne avevamo 4068. In meno di un mese, la pressione si è più che dimezzata. E forse questo è il dato più incoraggiante di tutti.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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