I cuccioli dell’orsa Amarena sono insieme e stanno bene: si trovano nell’area del Parco d’Abruzzo
I cuccioli di Amarena stanno bene e si trovano in area Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. A dirlo sono i tecnici del Pnalm che nel pomeriggio di ieri hanno avvistato i due cuccioli nei pressi di un melo in aperta montagna dopo numerosi avvistamenti notturni. I due fratellini hanno quindi dimostrato la loro autonomia e la loro indipendenza rispetto alla mamma, uccisa a fucilate da un 56enne diversi giorni fa.
Come hanno fatto a sopravvivere i cuccioli di Amarena
Dal giorno della morte di Amarena, i due orsetti marsicani hanno continuato a nutrirsi dei frutti di montagna e a nascondersi dallo staff del Parco e dai civili. I due cuccioli sembrano in buona salute e i tecnici non proveranno a catturarli per sottoporli a visita medica. Se gli orsetti restassero nel Parco, potrebbero sopravvivere autonomamente in naturasenza richiedere l'intervento dei tecnici che comunque, dopo un percorso di recupero, sarebbero costretti a reintrodurli nel loro habitat.
I due fratellini hanno percorso più di 10 chilometri dal luogo dove è stata uccisa la madre a San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), ma non è escluso che, data anche la giovane età, continuino a farsi vedere nel piccolo centro. Su di loro resta alta l'attenzione dello staff del Parco e degli animalisti che vogliono impedirne la morte.
Come stanno i cuccioli dell'orsa Amarena: le condizioni di salute
Secondo quanto dichiarato a Fanpage.it nella giornata di ieri dal Presidente del Parco Nazionale, Luciano Sammarone, gli avvistamenti notturni dei due orsetti indicano che gli esemplari sono indipendenti e in buona salute. Il 56enne che ha ucciso mamma orsa a fucilate, invece, ha fatto ammenda dopo aver sottolineato di essere scortato da giorni e di non essere più in grado di vivere la propria vita senza ricevere minacce di morte. Il 56enne è stato denunciato.
Per il Parco Nazionale è la prima volta che una mamma orsa viene uccisa a fucilate da un civile. Gli orsacchiotti inizialmente dispersi avevano altri due fratellini. Prima di oggi, aveva spiegato il direttore del Parco, il protocollo per il recupero dei cuccioli era stato applicato solo agli esemplari abbandonati dalla mamma in condizioni ancora troppo precarie per poter sopravvivere da soli.