Scramble sui cieli italiani, caccia dell’Aeronautica intercettano aereo che aveva perso contatto radio
Ieri mattina due aerei Eurofighter del 37° Stormo di Trapani sono decollati su allarme, in gergo tecnico “scramble”, per identificare un aereo di linea proveniente dalla Turchia e diretto a Tunisi che aveva perso i contatti radio con gli enti nazionali del traffico aereo civile mentre attraversava lo spazio aereo italiano.
Intorno alle 11 è scattato l'ordine di decollo immediato da parte del Caoc (Combined Air Operation Center) di Torrejon in Spagna, ente Nato responsabile dell'area, sotto il controllo dell'11° Gruppo Difesa Aerea Missilistica Integrata (Dami) di Poggio Renatico (Ferrara). Raggiunto nel giro di pochi minuti il velivolo, un Airbus, grazie alle coordinate e alle informazioni fornite dal personale “guida caccia” a terra, è stata effettuata la prevista procedura di “identificazione visiva” (Vid) per accertare che non vi fossero condizioni di emergenza o minaccia alla sicurezza.
Dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie con gli enti del controllo del traffico aereo, ripristinati i contatti radio, i due caccia sono rientrati a Trapani, riprendendo il turno di prontezza a terra nell'ambito del servizio di sorveglianza dello spazio aereo nazionale.
Cosa è lo scramble
Lo “scramble” ( dall’inglese corsa ndr) è un termine militare con il quale si definisce il decollo immediato di un caccia intercettore per identificare un velivolo sconosciuto – noto come “bogey” – in uno spazio aereo nazionale controllato. Termine risalente alla Seconda guerra mondiale, quando i piloti della Royal Air Force erano in perenne stato d’allerta sulle piste e i campi di volo dell’Inghilterra meridionale durante la Battaglia d’Inghilterra, il segnale di scramble veniva dato non appena i pionieristici radar del sistema Chain Home confermavano la presenza di “bandits” – velivoli nemici, in quel caso formazioni di bombardieri della Luftwaffe tedesca.