I bagagli arrivano 8 giorni dopo, compagnia condannata a risarcire passeggeri con 3mila euro: “Danno da stress”
Sarebbero dovuti essere 12 giorni di relax, invece si sono trasformati in un viaggio snervante per una coppia pisana in vacanza in Indonesia. Hanno infatti ricevuto il bagaglio smarrito con una settimana di ritardo e ora, a distanza di 12 anni, la compagnia aerea dovrà risarcirli per "danno da stress": tremila euro. A riportarlo è il Corriere della Sera.
Era il 22 agosto del 2012 e l'uomo e la donna si erano imbarcati da Firenze su un volo diretto a Giacarta con una compagnia aerea straniera. Già l’inizio non prometteva nulla di buono: a causa di vari ritardi tra gli scali aerei, i due arrivano a destinazione il giorno successivo rispetto a quanto previsto. Una volta giunti al Soekarno-Hatta Airport della capitale indonesiana, però, l'incubo di ogni viaggiatore si ‘materializza' sul nastro trasportatore: dei loro bagagli nessuna traccia.
La vacanza così prosegue tra trafile burocratiche e telefonate alla compagnia aerea per capire come muoversi. Dovranno attendere ben otto giorni per ricevere finalmente la notizia che i loro bagagli stanno per arrivare in aeroporto con un altro volo. Li recuperano, ma solo a tre giorni circa dal loro rientro a Pisa.
Una volta tornati in Italia, decidono di fare causa alla compagnia. Si rivolgono prima al giudice di Pace e poi al Tribunale di Pisa, in funzione di Appello. Alla fine arriva la sentenza tanto attesa: 3mila euro, più gli interessi. Si tratta di un risarcimento dovuto in caso di ritardo nella consegna dei bagagli. In altre parole, è un "danno non patrimoniale", ossia un risarcimento per i disagi provocati dal disservizio, che hanno comportato stress, ansia e preoccupazione.
La mancata consegna delle valigie è "intesa come limitazione alla libertà di movimento derivante dall’indisponibilità dei propri oggetti personali durante una parte del soggiorno all’estero", precisa il giudice Giuseppe Laghezza nella sua sentenza. "È infatti evidente come essi non possano non aver sofferto un rilevante disagio psicologico in conseguenza della mancata tempestiva disponibilità del bagaglio contenente i loro effetti personali, tanto da vedersi costretti a riacquistare parte di questi ultimi per far fronte alle prime necessità in territorio estero".