“Ho trovato un buco della macchina e tanta polizia”: parla un testimone della sparatoria a Santhià

Il racconto di un automobilista che ha assistito alla sparatoria avvenuta nella mattinata di giovedì 6 febbraio sulla bretella autostradale Ivrea-Santhià. Due poliziotti sono rimasti feriti dopo aver ricevuto delle martellate da un aggressore. “Quando siamo usciti abbiamo visto che la nostra macchina aveva un buco fatto da un proiettile”, ha detto il testimone.
A cura di Eleonora Panseri
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A destra, il testimone della sparatoria a Santhià.
A destra, il testimone della sparatoria a Santhià.

"Eravamo dentro a prendere il caffè, abbiamo sentito del rumore e abbiamo visto che c'era la polizia che stava facendo un intervento su una persona". È il racconto di un automobilista che ha assistito nella mattinata di oggi, giovedì 6 febbraio, alla sparatoria avvenuta sulla bretella autostradale Ivrea-Santhiàvicino alla stazione di servizio di Viverone sud.

Due poliziotti sono rimasti feriti dopo aver ricevuto delle martellate da un aggressore che è stato colpito da un proiettile sparato da un agente.

"Abbiamo aspettato che tutto finisse e quando siamo usciti abbiamo visto che la nostra macchina aveva un buco fatto da un proiettile. Non so chi l'abbia colpita, per fortuna il buco non ha rotto niente. Qualcuno ha detto: ‘Hanno sparato dei botti'", ha detto ancora il testimone, proprietario di una Captur parcheggiata nel luogo dove è avvenuta la sparatoria.

L'aggressore si chiama Kelvin Stephane Crochon, è un 26enne di nazionalità francese, ricoverato e operato al Cto di Torino dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola alla gamba destra. La prognosi per lui è di 30 giorni.

Uno dei due poliziotti feriti ha riportato un trauma cranico, ma è rimasto sveglio e non è intubato. L'agente è anche lui ricoverato al Cto di Torino ed è stato sottoposto a una Tac per formulare una prognosi.

"L'agente che questa mattina durante un intervento nell'area di servizio Viverone Sud, sulla bretella Ivrea-Santhià, ha ricevuto due forti martellate alla testa attualmente è in prognosi riservata. L'altro agente è in attesa della prognosi ma non è in pericolo di vita perché colpito di striscio da un proiettile rimbalzato sull'asfalto", ha riferito Domenico Pianese, segretario del sindacato di polizia Coisp.

"Episodi di questo tipo non sono più casi isolati: ogni giorno i poliziotti subiscono aggressioni sempre più gravi, mettendo a rischio la propria vita senza disporre di adeguate tutele legali e operative. Siamo vicini ai colleghi feriti e alle loro famiglie, che in queste ore stano vivendo momenti di angoscia", ha aggiunto Pianese.

"Il lavoro della Polizia è imprevedibile: anche un intervento banale può trasformarsi in una tragedia. È inaccettabile", ha concluso.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Ivrea, Mattia Francesco Cravero, che segue le indagini per l'aggressione ai due poliziotti questa mattina in A4, si è recato sul posto per ascoltare i racconti dei testimoni, in particolare quelli degli operatori della stazione di servizio.

Stando a quanto si apprende, ci sarebbero riscontri alla prima ricostruzione dell'accaduto. Tutto sarebbe nato da un furto. Crochon avrebbe rubato un'auto, una Bmw scura, in un cantiere ad Albiano, qualche chilometro oltre l'autogrill. A bordo della vettura, avrebbe quindi sfondato la recinzione e si sarebbe immesso in autostrada.

La sua fuga si è tuttavia interrotta poco dopo, poiché sarebbe stato costretto ad abbandonare l'auto, danneggiata. Si sarebbe fatto così trasportare da un furgone nell'area di servizio dove avrebbe tentato di rubare un'altra vettura, minacciando con un martello le persone a bordo. È allora che gli agenti della Polstrada in servizio nell'autogrill sarebbero intervenuti. Da qui l'aggressione.

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