Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di una nostra giovane lettrice, una ragazza di 23 anni che ha studiato per diventare parrucchiera ma che per ora è riuscita a ottenere solo un lavoro in cui le offrivano meno di 300 euro al mese: le dicevano – racconta – che nelle accademie non insegnano davvero il lavoro per cui è necessario imparare tutto da capo: "Vi assicuro che è frustrante, a 23 anni, avere dei sogni e non poterli avverare, doversi azzerare per un lavoro che non ti permette di avere del tempo libero e uno stipendio dignitoso".
Sono una ragazza di 23 anni con dei sogni e degli obiettivi. Tre anni fa ho iniziato a frequentare un'accademia perché il mio sogno è sempre stato quello di essere una parrucchiera. I miei genitori mi hanno pagato tutto, 8000 euro più i viaggi, i pasti ecc. A maggio mi sono qualificata, e a giugno ho iniziato a cercare lavoro, ovviamente in un salone, e ho pubblicato degli annunci online.
A fine ottobre, dopo svariati mesi di ricerca e una cinquantina di curriculum inviati, ho finalmente ricevuto una proposta di lavoro. Mi sono presentata al colloquio e ho fatto presente tutto, punti di forza e difficoltà, sono stata messa alla prova per una settimana, poi ho ricevuto il contratto di lavoro.
Per un full time mi "offrivano" meno di 300 euro al mese. Parliamo di circa €1,77 all'ora, lavorando 5 giorni a settimana dalle 9.30 alle 20.00, a più di 30 km da casa, pranzando tutti i giorni in macchina. Tutto ciò perché "nelle accademie non vi insegnano a lavorare e tu hai bisogno di imparare tutto da capo" (parole loro), e anche "se hai veramente la passione per questo lavoro non puoi pensare agli orari o allo stipendio, devi usare tutto il tempo e tutto l'impegno per imparare il più possibile".
Non ho mai pensato di guadagnare uno stipendio ragionevole dall'inizio, ma neanche di non potermi pagare il viaggio e le spese della macchina (perché in questo paese non arrivano neanche i mezzi pubblici).
Vi assicuro che è frustrante, a 23 anni, avere dei sogni e non poterli avverare, doversi azzerare per un lavoro che non ti permette di avere del tempo libero e uno stipendio dignitoso. Ma ciò che mi intristisce ancor di più è sentire le persone che dicono "questi ragazzi della nuova generazione non vogliono andarsene di casa" oppure "i giovani d'oggi non vogliono lavorare, preferiscono stare a casa col reddito di cittadinanza".
Non vi nascondo che ho paura di non poter realizzare i miei sogni per colpa di questi geni che si spacciano per datori di lavoro, e per colpa loro sarò costretta a cercare altri lavori, che non c'entrano niente col mio percorso di studi, ma che almeno potranno darmi uno stipendio dignitoso.