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“Ho lasciato l’Italia e a Malta ho trasformato una passione in un lavoro”: la storia di Martina

Martina Medail, 40 anni, è nata e cresciuta a Milano. Da alcuni anni ha lasciato l’Italia e un lavoro che non la soddisfaceva a pieno. Ora vive a Malta, dove ha cambiato vita ed ha iniziato a dedicarsi a tempo pieno al suo brand di accessori. “Avevo già questa passione però era ‘part-time’. Ora lavoro al 100% alle mie creazioni e mi sento realizzata”, racconta a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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Martina Medail, 40 anni, nata e cresciuta a Milano, ha lasciato l'Italia nel 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia. Dopo essersi licenziata da un lavoro a tempo indeterminato che non la faceva sentire realizzata a pieno, ha vissuto per oltre un anno a Singapore. Dopo questo periodo, è tornata in Italia ma è subito ripartita per Malta, dove ora vive da due anni.

Qui ha deciso di dedicarsi completamente al suo brand di accessori, un'attività di cui prima si occupava solo nel tempo che il precedente lavoro le lasciava. "In questo posto mi sono sentita ispirata, mi fa lavorare con un atteggiamento più positivo – racconta Martina a Fanpage.it – Avevo già questa passione però era ‘part-time'. Lo vedevo come una cosa a cui dedicarmi quando potevo per motivi di tempo, ma anche perché forse non ci credevo così tanto".

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Quando e perché hai deciso di lasciare l'Italia?

Nel 2020, appena prima che scoppiasse la pandemia. Inizialmente dovevo stare via solo un mese poi, a causa delle varie difficoltà, sono rimasta un anno e tre mesi a Singapore. All'epoca il mio compagno stava cominciando lì un'attività, io dovevo andare a trovarlo solo un mese e tornare in Italia. Ma alla fine sono rimasta, ho lasciato il mio lavoro e ho fatto questa lunga esperienza.

A maggio 2021 sono rientrata ma solo per un mese. Non volevo rimanere a Milano perché la casa che avevo era affittata e avevo lasciato il mio lavoro, quindi non avevo una vera motivazione per restare. A quel punto ho aperto una cartina e la mia attenzione è caduta su Malta. Non era così lontana dall'Italia e mi ha subito incuriosita.

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Di cosa ti occupavi prima e di cosa ti occupi ora?

Ho lavorato per 10 anni a Mediaset e in quel periodo mi occupavo in produzione. Ma ho studiato Fashion Design allo IED e questa mia passione per la moda non l'ho mai lasciata, pur avendo un lavoro ‘ufficiale' di 8 ore. Tornata a casa mi dedicavo alla creazione di nuovi modelli, anche di notte. Cercavo sempre di trovare del tempo per dedicarmi ai miei accessori.

Ora ho questo brand che porta il mio nome e creo varie categorie di prodotti, come borse, zaini, sciarpe. Mi trovavo bene in azienda ma non mi vedevo realizzata, soffrivo di questa cosa perché io volevo fare altro. La mia passione è sempre stata creare, disegnare, mettere insieme materiali diversi.

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Il Covid ha creato quelle condizioni che mi hanno un po' aiutato a trovare il coraggio di lasciare tutto, non so se in una situazione diversa lo avrei mai fatto. Ho colto l'occasione e ho detto: ‘Ci provo'. Ho lasciato tutto dopo 10 anni di lavoro, ero assunta a tempo indeterminato, e ho iniziato a dedicarmi al 100% alle mie creazioni.

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Come ti trovi a Malta? Cosa ti piace di più?

Sono arrivata che ero molto spaesata, è un posto un po' particolare. Ma questo Paese mi ha accolto in modo molto caloroso, non mi sono mai sentita una straniera. Anche perché qui ci sono davvero tanti expat, c'è un bel via vai di gente. Non mi sono sentita, come mi è capitato altrove, un pesce fuor d'acqua.

La cosa che mi ha colpito, quando sono arrivata all'inizio, è proprio il mix culturale che c'è, una cosa che non ho mai visto altrove. Se esci di casa, ti trovi a parlare davvero con persone da tutto il mondo. E poi è un posto davvero particolare, dove c'è tanta storia: La Valletta è un museo a cielo aperto, anche Medina è davvero molto bella. Non è davvero la classica isola.

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Le persone mi piacciono molto accoglienti. Una delle prime cose che mi ha colpito è la gentilezza: quando chiedi indicazioni, per esempio, la gente che si ferma perde davvero tempo ad aiutarti, è davvero genuina.

Cosa invece ti piace meno?

Il cibo, senza dubbio. Ci si aspetta che, essendo Malta molto vicina, assomigli a quello che c'è in Italia ma non è proprio così. Diciamo che i maltesi non mettono nel cibo la stessa attenzione che mettiamo noi italiani.

Cosa ti manca dell'Italia?

Mi manca davvero molto il ‘gusto italiano', quello che abbiamo in tutto e per cui siamo famosi nel mondo. Mi manca anche l'attenzione ai dettagli: per esempio, il servizio nei ristoranti non è così di livello, forse perché è un posto turistico, tendenzialmente la qualità nei servizi, secondo me, è un po' bassa.

A chi consiglieresti Malta e a chi invece la sconsiglieresti?

La consiglierei a chi vuole iniziare qualcosa di nuovo, ricominciare. Quando sono arrivata qui mi sentivo un po' persa, è stato un momento difficile della mia vita, uscivo a una relazione e non sapevo che pesci prendere. Questo posto mi ha accolto a braccia aperte. Mi è capitato di confrontarmi con tante persone che, come me, si sono trasferite qua con l'idea di ricominciare, dedicandosi a se stesse e ritrovandosi.

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Potrebbero invece trovarsi male le persone molto esigenti, che si aspettano che tutto funzioni alla perfezione. Come ho già detto, i servizi su certe cose hanno un livello un po' basso. Ci sono dei tempi più lenti, da isola. Insieme al turismo c'è anche tanta gente che si trasferisce per motivi lavorativi però resta un'isola, dai ritmi più rilassati rispetto a quelli che si trovano in città.

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