video suggerito
video suggerito
Emergenza lavoro

“Ho lasciato i miei figli per cercare lavoro al Nord, ma è stato un fallimento: ora sono disperata”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una donna di 53 anni, che parla di una condizione di “disoccupazione cronica”: “Ho inviato centinaia di curricula senza alcuna risposta. Ho capito che a causa della mia età  non vengo nemmeno presa in considerazione”.
A cura di Redazione
120 CONDIVISIONI

Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La nostra redazione riceve lettere e testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle non per dare un'immagine romantica del sacrificio, ma per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Invitiamo i nostri lettori a scriverci le loro storie cliccando qui.

La lettera che Fanpage.it pubblica oggi è di una donna calabrese oggi 53enne, che ci racconta delle difficoltà avute in passato per trovare un lavoro e della sua situazione attuale, che definisce di "disoccupazione cronica". Per lavorare aveva deciso di lasciare i figli adolescenti ai nonni e trasferirsi, ma "dopo due anni di fallimenti" la decisione di tornare a casa sua. "Anche il lavoro nero è ormai saturo – scrive – e la disperazione regna sovrana".

La lettera a Fanpage.it

Ho 53 anni, separata da circa otto anni, vivo in una condizione di disoccupazione che io definisco ‘cronica'. Prima della separazione ho gestito per 22 anni un negozio di ferramenta insieme al mio ex, che ne era il titolare. Qui in Calabria le opportunità di lavoro sono poche, per cui la decisione di trasferirmi a Como è stata inevitabile, lasciando alla cura dei nonni i miei figli allora adolescenti.

Già da allora – all’epoca avevo 45 anni – trovare qualcosa anche al Nord è stato difficile, solo lavori precari e quasi tutti in nero. Dopo due anni di fallimenti decido di rientrare a casa e prendermi cura dei miei figli.

Qui riesco a trovare lavoro come badante per circa 5 anni, ma causa di un peggioramento di salute della signora di cui mi occupavo sono stata licenziata. Da allora è iniziato nuovamente l'incubo. Ho inviato centinaia di curricula senza alcuna risposta.

Ho capito che a causa della mia età non vengo nemmeno presa in considerazione. Anche il lavoro nero è ormai saturo (alla fine si cerca anche in quel settore) e la disperazione regna sovrana. Lo Stato non ci dà nessun aiuto definendoci scalda poltrone. Dicono che il mercato del lavoro è in aumento, ma la domanda è dove?

120 CONDIVISIONI
168 contenuti su questa storia
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views