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“Ho dolori alle gambe”: Jonathan muore a 25 anni per un infarto dopo una partita a calcetto

Aveva 25 anni Jonathan Spano, morto improvvisamente a Manfredonia per un infarto dopo una partita di calcetto, quando comincia ad avvertire prima un dolore alle gambe, e poi alla schiena e al petto. Inutile la corsa in ospedale. Lascia la compagna Rossella, con la quale aveva una figlia di 3 anni e un’altra in arrivo a luglio. Nessuna patologia pregressa: sul caso è stata aperta un’indagine.
A cura di Daniele Balestreri
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"Ho dolori alle gambe". Così Jonathan Spano, 25enne di Manfredonia, in Puglia, aveva descritto il suo malessere alla compagna Rossella. Aveva giocato una partita a calcetto, con gli amici. Un’abitudine che lo faceva star bene, che allontanava i pensieri. Poi, un’ora dopo, il dolore raggiunge la schiena. Poi, ancora, il petto. "Chiama l’ospedale perché non ce la faccio", ripete. Una lunga attesa e la notizia che gela il sangue: "Purtroppo il tuo compagno non ce l’ha fatta". Così Jonathan é morto per infarto a 25 anni. Non aveva patologie pregresse. Lascia la sua compagna Rossella, la piccola Evelyn e una bambina in arrivo a luglio. "Aveva un cuore grande – racconta Rossella a Fanpage.it. -, un cuore grande che donava a tutti".

Cosa è successo a Jonathan

Jonathan era un pescatore. Che cosa sia successo davvero ancora nessuno lo sa. È stata aperta un’indagine per omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario a carico di ignoti. Secondo una prima ricostruzione, Jonathan si sveglia intorno alle 6 di domenica mattina. Si veste, beve il caffè e fuma la sua solita sigaretta. Si reca al campetto per una partita con gli amici. Negli ultimi tempi, complice la pandemia, aveva giocato poco. "Ci voleva proprio", dirà alla compagna una volta a casa. Intorno alle 10,20 fa il suo ritorno. Si sente un po’ affaticato, ma è convinto che sia colpa del ritmo. Fanno male le gambe. Poi, alle 11,15 il dolore si estende alla schiena e infine al petto. La corsa in ospedale e lì una lunga attesa: "Satura 100, quindi può aspettare ci hanno detto", racconta Rossella. Le voci si confondono, Rossella assiste inerme a un via vai di infermieri e soccorritori. La situazione si complica. "Sentivamo i macchinari che lo stavano rianimando", ma Jonathan improvvisamente muore.

La compagna chiede giustizia

"Non so cosa sia successo, non so la realtà. Non so se è stato perso tempo", spiega Rossella chiedendo giustizia. A lei si unisce un coro di voci, una comunità intera. Il fratello di Jonathan, Michele Spano, èin prima linea per questa battaglia. Oggi, Rossella e le sue piccole vedono il sostegno di Rete Smash Gargano, che ha aperto una raccolta fondi. Sulla piattaforma di crowdfunding gofundme la campagna ha già superato i 6mila euro, 270 donatori e più di mille condivisioni, ma l’obiettivo da raggiungere è ancora lontano. "Anche se non ci sei più io lotterò per te, questo dolore che ci hanno creato lo pagheranno! Con le unghie e con i denti non mollerò mai", scrive su Facebook la ragazza. Una vicenda che non può lasciare indifferenti.

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