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Helen Comin morta dopo l’intervento al seno, due medici indagati per omicidio colposo

Due medici della clinica privata di Castelfranco Veneto alla quale si era rivolta Helen Comin per l’intervento estetico al seno sono ora indagati per omicidio colposo. La donna, mamma di 4 figli, è morta dopo 5 giorni di coma in seguito a complicanze dell’operazione. I dubbi sull’uso di un potente antidolorifico.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ci sono due indagati per omicidio colposo nel caso di Helen Comin, la donna morta il 10 settembre 2024 dopo essersi sottoposta a un intervento di sostituzione delle protesi al seno cinque giorni prima. Comin, mamma di 4 figli, si era rivolta a una clinica privata di Castelfranco Veneto per l'operazione ed è deceduta 5 giorni dopo l'intervento in seguito ad alcune complicazioni. Sulla sua morte la Procura di Treviso ha aperto un'inchiesta nella quale risultano indagati due medici della clinica. 

L'operazione si era conclusa apparentemente senza problemi ed Helen era stata trasferita nel reparto post-operatorio dove, sotto la supervisione del personale medico, sembrava in buone condizioni. Dopo poco più di un'ora, però, la situazione sarebbe precipitata improvvisamente e la donna ha avuto una crisi cardiaca. Il personale sanitario avrebbe cercato di rianimarla, ma senza successo. Il 118, accorso in supporto, ha trasportato la donna d'urgenza all'ospedale di Castelfranco Veneto. Qui la donna è rimasta in coma per cinque giorni ed è poi deceduta.

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Due medici della clinica risultano per ora indagati, mentre l'inchiesta si concentra sull'ipotesi che la crisi possa essere stata causata da un farmaco, per la precisione un potente antidolorifico che, in combinazione con i residui dell'anestesia, potrebbe aver provocato un effetto paradosso, causando così uno stress cardiaco fatale.

Il medicinale, secondo quanto emergerebbe dalle indagini, non risulterebbe nelle cartelle cliniche sequestrate nella struttura. Una telefonata avvenuta il 7 settembre tra un'infermiera e l'ospedale di Castelfranco rivelerebbe però la somministrazione del farmaco alla paziente.

Gli inquirenti cercano di far luce sull'accaduto e di capire per quale motivo l'uso del medicinale non è stato riportato nella documentazione della clinica. I risultati dell'autopsia e delle analisi sui tessuti della paziente potrebbero essere fondamentali per capire le cause del decesso e confermare o meno la presenza del farmaco antidolorifico nell'organismo.

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