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Ha un’emorragia cerebrale ma nell’ospedale manca lo specialista: Antonio Picciolo muore a 40 anni

Un 40enne di Brindisi, Antonio Picciolo, è morto dopo essere stato trasferito d’urgenza a Taranto perché all’ospedale Perrino non è presente il reparto di Radiologia interventistica. Il 40enne era arrivato in gravi condizioni al pronto soccorso del nosocomio brindisino con un’emorragia cerebrale ed era stato trasferito dopo tre ore di attesa.
A cura di Eleonora Panseri
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Un 40enne di Brindisi è morto dopo essere stato trasferito d'urgenza a Taranto perché all'ospedale Perrino non è presente il reparto di Radiologia interventistica. L'uomo si chiamava Antonio Picciolo, lascia una moglie e due figli.

Il 40enne era arrivato in gravi condizioni al pronto soccorso del nosocomio brindisino intorno all'1.15 di venerdì 5 gennaio ed era stato trasferito dopo tre ore di attesa, alle 4.30, giungendo nell'ospedale tarantino ormai in condizione gravissime.

La ricostruzione della Asl di Brindisi

Questo è quanto è stato ricostruito dall'Asl di Brindisi e riportato dal Quotidiano di Puglia: "Il paziente presentava disturbi neurologici ed è stata immediatamente disposta la presa in carico: sono state richieste le consulenze specialistiche di Neurologia, Neurochirurgia e Rianimazione ed effettuati gli esami strumentali", riferiscono dagli uffici dell'azienda sanitaria.

"La Tac ha evidenziato un'estesa emorragia subaracnoidea. Gli operatori hanno subito contattato altri ospedali del territorio regionale dotati di Radiologia interventistica. L'ospedale di Taranto ha dato disponibilità ad accogliere il paziente ed è stato disposto il trasferimento", aggiungono.

La denuncia del consigliere Amati: "È una carenza"

"Sono anni che lamento in quasi solitudine l’assenza della radiologia interventistica all’ospedale Perrino di Brindisi, avvertendo che questa carenza genera morti – ha denunciato il consigliere regionale Fabiano Amati dopo aver appreso la notizia. "È una vergogna, vedere un ospedale di II livello privo di quell’importante branca specialistica salva-vita".

Prosegue il consigliere: "Certo, sono pochi i medici di questa branca. Ma quei pochi, nell’attesa che diventino molti, non possono essere gestiti da ogni singola Asl, magari sottraendoseli, come se la sanità pugliese fosse di livello territoriale provinciale e non regionale. Tutti i pazienti della provincia di Brindisi bisognosi d’interventi urgenti di radiologia interventistica scontano la pena di essere centralizzati al Perrino e restare in attesa, in condizioni gravissime, sino a quando non si ottiene la disponibilità del Vito Fazzi di Lecce o del Santissima Annunziata di Taranto. E di qui, una nuova corsa in ambulanza, nella speranza di farcela".

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