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Ha una rara malattia, Emma diventerà ricercatrice per studiarla: “Guarirò gli altri”

“Magari io non ne beneficerò e sarò già molto avanti con la mia malattia, ma chi nascerà tra qualche anno non incontrerà il buio che ho vissuto io”, ha spiegato la giovane trevigiana che soffre di Atassia di Friedreich una malattia neurodegenerativa senza cura.
A cura di A. P.
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Da quando le hanno diagnosticato la rara malattia genetica ereditaria che l'ha colpita ha dovuto convivere quotidianamente con una serie di problemi di salute non indifferenti  ma soprattutto con la certezza che al momento non esistono ricerche  approfondite sul suo caso né tanto meno una cura specifica. È stata questa  la molla che ha fatto scattare in Emma Della Libera la volontà di mettersi a studiare  per arrivare un giorno a dare un contributo e soprattutto una speranza a chi come lei soffre di questa patologia o si ritroverà nelle stessa situazione. Emma, originaria di Vascon di Carbonera, in provincia di Treviso infatti è stata colpita da Atassia di Friedreich, una malattia neurodegenerativa ereditaria che comporta nel tempo un danno progressivo del sistema nervoso.

Nonostante le difficoltà, Emma ha deciso di iscriversi  all'università per diventare poi ricercatrice scientifica e poter così aiutare gli altri. "Ci sono dentro fino al collo, la malattia in qualche modo mi definisce, per questo vorrei poterla studiare da vicino" ha spiegato la giovane al quotidiano La Tribuna di Treviso che ha raccontato la sua storia, aggiungendo: "A me interessa fare qualcosa che rimanga, magari io non ne beneficerò e sarò già molto avanti con la mia malattia, ma chi nascerà tra qualche anno non incontrerà il buio che ho vissuto io". "Nutro un grande interesse nel capire cosa accade dentro di noi, nell'infinitamente piccolo tra cellule e organelli che si vedono solo al microscopio. A loro dobbiamo la vita, anche se a volte la Natura commette degli errori. Vorrei indagare, capirne di più" ha proseguito Emma.

Una volontà nata anche dall'esperienza avuta con molti esperti che ha incontrato a causa della sua malattia. L'obiettivo è di aggiungere delle pagine alla ricerca scientifica per poter infine trovare una cura. "Vorrei andare oltre, trovare nuove risposte per le patologie di chi ha davanti solo dei punti di domanda" perché non bisogna "mai arrendersi" ha spiegato Emma , concludendo: "La mia ambizione è di entrare in un centro di ricerca sull'Atassia dove sperimentare, indagare, cercare soluzioni. Il progresso medico appartiene a tutti, è un valore dell'umanità".

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