Ha ucciso una donna dandole fuoco, arrestato a Forlì: voleva chiedere protezione internazionale
Era ricercato a livello internazionale per un omicidio commesso in Marocco. E qualche giorno fa si era rivolto all’Ufficio Immigrazione di Forlì per presentare una richiesta di protezione internazionale senza indicare alcuna specifica motivazione. Lo straniero, in possesso di un passaporto spagnolo, è stato subito arrestato.
Le forze dell'ordine hanno spiegato che non parlava alcuna parola di italiano ed era irregolare sul territorio nazionale. Pare che solo da pochi giorni avesse trovato un alloggio presso una conoscente. Sul suo conto Interpol aveva inserito recentemente un alert in quanto ritenuto soggetto pericoloso, risultando ricercato dalle autorità del Marocco.
Le successive analisi svolte dagli investigatori della Squadra Mobile locale hanno portare alla luce che il sospettato era destinatario di una richiesta di arresto per estradizione da parte delle autorità marocchine per omicidio. Stando a quanto ricostruito, infatti, l'uomo avrebbe cosparso di liquido infiammabile una donna dandole fuoco, finendo quindi per ucciderla.
Sono stati attivati i canali di cooperazione internazionale di polizia per avere conferma della misura cautelare. Al termine delle procedure di identificazione, l'uomo è stato portato in carcere, a disposizione delle autorità per l'avvio delle procedure di estradizione.
Un episodio molto simile è avvenuto qualche settimana a Padova e aveva visto vittimo un uomo marocchino che nel 2011 nella città veneta aveva ucciso la moglie connazionale con 42 coltellate. Condannato a 14 anni di reclusione era stato scarcerato lo scorso anno e trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d'Isonzo.
In quell'occasione aveva chiesto di ottenere la protezione internazionale, ma il Questore aveva emesso un provvedimento di trattenimento per pericolosità sociale. Alla fine di marzo l’uomo – oggi 49enne – è stato rimpatriato in Marocco dagli operatori della Polizia di Stato e consegnato alle competenti autorità marocchine.