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Ha ucciso i genitori per l’eredità da 1.8 milioni, chiesto l’ergastolo per Diego Gugole

Il duplice omicidio di Chiampo, in provincia di Vicenza, nel marzo del 2022. Il giovane aveva premeditato il tutto un mese prima, procurandosi illegalmente la pistola usata poi per uccidere i genitori.
A cura di Biagio Chiariello
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Ergastolo con isolamento per un anno: è la richiesta di pena chiesta formulata oggi 17 luglio nell'aula della Corte D'Assise di Vicenza da parte del pubblico ministero Alessandra Bloch per il 25enne Diego Gugole, reo confesso, che nel marzo dello scorso anno ha ucciso a colpi di pistola, nella loro abitazione di Chiampo (Vicenza), i genitori Sergio e Lorena Zanin per mettere le mani sull'eredità di famiglia.

Per i consulenti Gugole non avrebbe alcuna patologia psichiatrica e secondo le ricostruzioni dell'accusa, il giovane aveva premeditato il tutto un mese prima, procurandosi la pistola usata poi per uccidere i genitori. Arma che aveva provato  il giorno prima del duplice omicidio in un bosco e nei motori di ricerca aveva cercato informazioni su come usare la pistola e come uccidere.

Duplice omicidio per l'eredità da 1,8 milioni

Il 25enne, difeso dall’avv. Rachele Nicolin, aveva confessato il duplice delitto ribadendo di averli uccisi per "impossessarmi dell’intero patrimonio". Ingente, stando agli accertamenti dei carabinieri: 1,8 milioni di liquidità bancaria, fra conti e polizze, e due appartamenti.

Il primo a essere ammazzato a colpi di pistola era stato il padre, 62enne, raggiunto da due proiettili mentre stava leggendo alcune carte sul tavolo della cucina, in tarda mattinata; la madre, 59 anni, invece era stata colpita da quattro colpi appena rientrata in casa, in via Villaggio Marmi a Chiampo, qualche ora dopo. Il figlio l’avrebbe freddata sull’uscio.

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Nessun problema psichiatrico

Gugole aveva confessato la premeditazione oltre ad aver comprato, illegalmente, anche la pistola con cui ha sparato. Secondo i consulenti della difesa, lo psichiatra Tommaso Maniscalco e la psicologa Sarah Bissoli, è escluso abbia malattia psichiatriche.

Dai test effettuati è però emerso che l’imputato avrebbe dei limiti. Da una parte la scarsa capacità del problem solving nella vita quotidiana, non sarebbe quindi in grado di risolvere problemi quotidiani con facilità. Dall’altra parte una limitata capacità di pianificazione, che lo renderebbe incapace di elaborare un progetto tenendo conto dei possibili imprevisti.

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