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“Ha raggirato Vattimo”, assistente condannato a due anni. Il filosofo: “Non cambia nulla, lo sposerò”

Due anni sono stati inflitti a Simone Caminada, accusato di circonvenzione d’incapace: secondo i giudici avrebbe approfittato della sua fragilità per mettere le mani sul suo patrimonio. Il filosofo 87enne: “In fondo non è nulla di drammatico, ci sposeremo”
A cura di Biagio Chiariello
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"Ci sposeremo, non vedo perché non dovremmo farlo". Gianni Vattimo parla così all'indomani della condanna nei confronti di Simone Caminada a due anni di reclusione per circonvenzione di incapace. L'"incapace", secondo il Tribunale di Torino, è lo stesso filosofo 87enne. Ma per i giudici il 38enne, suo assistente e col quale convive da 10 anni, avrebbe approfittato della sua fragilità per mettere le mani sul suo patrimonio.

Nei confronti di Vattimo i periti hanno accertato "patologie che portano a un deficit sul piano previsionale, esecutivo e sulla capacità di autodeterminazione. Un disturbo depressivo aggravato dal Parkinson".

La difesa di Caminada ha annunciato un ricorso contro la condanna. I pm nei suoi confronti avevano chiesto quattro anni di carcere, contestandogli di essersi fatto intestare polizze assicurative per 450 mila euro, di essersi fatto nominare suo erede nel testamento, di avere utilizzato impropriamente la sua carta di credito e di essersi impadronito di alcuni beni tra cui un taccuino di Fidel Castro.

"In fondo non è nulla di drammatico", dice oggi Vattimo a La Stampa, Repubblica e Corriere della Sera. Racconta, in effetti, che "se l'aspettava" che le cose andassero così. "Tanta gente che conosciamo ha avuto a che fare con la giustizia. Francamente, poi passa. Il processo? Non ho seguito tutte le udienze. C’è qualcosa che ho detto che non è stato creduto? Mi hanno considerato un bugiardo?".

Per il momento la giustizia tratta Vattimo (che non si è costituito parte civile) come persona offesa di un reato. È stato infatti disposto il dissequestro di tre conti correnti e di una cassetta di sicurezza per la riconsegna al professore.

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Secondo l'avvocata Corrada Gianmarinaro  in questa vicenda ha pesato il suo orientamento sessuale: "Sì, forse ha pesato. Perché tutto sommato cosa c’era d’altro interessante intorno?". Quindi lui e Caminada sarebbero stati presi di mira "perché gay".

Il filosofo e l’imputato avevano chiesto di sposarsi civilmente: un’unione civile che avrebbe dovuto essere celebrata nel comune di Vimercate in provincia di Monza. La procura però le ha bloccate. "Ora cercheremo un posto un po’ più periferico" dice il professore. C’è già una data? "Forse sì".

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