“Ha fallito come persona e genitore”: la rabbia del cugino di Giulia Cecchettin contro il padre di Turetta
"Sono profondamente deluso e arrabbiato. Il padre di Filippo ha fallito come persona e come genitore. Anziché riconoscere la gravità del crimine commesso dal figlio, ha cercato di minimizzarlo, dimostrando una mancanza totale di responsabilità e comprensione". Comincia così lo sfogo, affidato a una story su Instagram, di Giovanni Passarotto, cugino di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta.
Il giovane ha commentato così le parole pronunciate dal padre di Filippo nel corso del primo colloquio con il ragazzo lo scorso 3 dicembre poco dopo il suo arresto in Germania. La conversazione è stata intercettata dagli inquirenti e posta all'interno del fascicolo del processo che comincerà il prossimo settembre.
Passarotto ha continuato nella sua storia su Instagram affermando: "Questo atteggiamento vergognoso non solo manca di rispetto a Giulia e alla nostra famiglia, ma perpetua una cultura di violenza e impunità che deve essere fermata". Subito dopo la scomparsa dei due ragazzi, l'11 novembre scorso, proprio il cugino di Giulia lanciò un appello affinché tornassero a casa, specificando, tuttavia, che "Filippo era possessivo e geloso. Scenate di gelosia ce ne sono state, più e più volte – ha raccontato il ragazzo alla stampa -. Una volta ad esempio stavano andando in posta insieme. Filippo era con Giulia e con alcune amiche di lei. Quando hanno parcheggiato, è sceso dalla macchina e le ha chiesto di entrare nell'ufficio postale con lui. Lei gli ha pacificamente detto che lo avrebbe aspettato fuori con le amiche e a quel punto lui è esploso in una scenata".
Anche lo zio di Giulia, Andrea Camerotto, ha detto: "Se non fosse stato per la mia insistenza sareste ancora a casa ad aspettare. In cambio invitatemi alla laurea. Da adesso i messaggini mandateli a Babbo Natale", ha scritto su Facebook riferendosi ai genitori di Turetta.