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Ha augurato la morte agli agenti durante corteo, prof sarà licenziata: “Ne valeva la pena”

Il Miur ha proposto per la docente torinese la massima punizione prevista vale a dire il licenziamento. Lei: “Io non cambio il mio stile di vita. Per l’antifascismo questo ed altro! Ne vale la pena”
A cura di Antonio Palma
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È finita sotto inchiesta ma ora soprattutto perderà anche il posto di lavoro la docente piemontese che era in prima linea durante scontri di piazza a Torino tra antifascisti e Casapound ed è stata filmata mentre urlava alle forze dell’ordine schierate in strada: "Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire". Il ministero dell'istruzione, infatti , dopo aver esaminato il suo caso dal punto di vista disciplinare, ha proposto per lei la massima punizione prevista vale a dire il licenziamento in tronco. Una decisione, secondo il Miur , presa  "in considerazione della gravità della condotta tenuta dalla docente".

L'Ufficio scolastico regionale del Piemonte ha informato di aver già notificato in mattinata il provvedimento all'interessata, Lavinia Flavia Cassaro, che dal suo canto però non si dice pentita. "Io non rinnego niente di quello che ho detto. Ho augurato la morte all’ideologia che rappresentano, quella di chi protegge i fascisti, non a loro singolarmente" ha spiegato la donna intervista dal Corriere della Sera, aggiungendo: "Loro sono il braccio armato di un sistema fascista o connivente con il fascismo. Non ce l’ho con il poliziotto. Cosa mi cambia se lui muore? Io vorrei che il poliziotto esistesse per tutelare i cittadini, non per reprimere".

"Io sono sempre stata innamorata dello stato di diritto, purtroppo con il tempo mi sono dovuta ricredere perché ho provato più volte sulla mia pelle l’abuso di potere del sistema fascista" ha sottolineato la donna, aggiungendo: "Non so come mai tutti voi non ve ne rendiate conto. Il fascismo non è mai stato debellato in questo Paese che va verso un degrado culturale impressionante. Nemmeno di fronte al licenziamento, chiesto a gran voce da tanti compreso Renzi e ora prospettato dal Miur, la docente intende fare un passo indietro. "Il mio licenziamento è una certezza. Così voi tutti vi sentirete più sicuri senza la maestra cattiva e loro avranno una scusa per cacciarmi dal sistema scolastico. Avrete la mia testa e sarete tutti felici e contenti. Succederà. Ma io non cambio il mio stile di vita. Per l’antifascismo questo ed altro! Ne vale la pena" ha concluso infatti la docente.

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