Guida alla terza prova scritta degli esami di maturità
Lunedì 27 giugno è la volta della terza prova scritta per i circa 500.000 studenti che stanno affrontando gli esami di maturità in questi giorni. Una delle novità introdotte dalla legge 425/97 per la prima volta negli esami di Stato del 1999, è anche una delle prove più temute dai maturandi, in quanto i quesiti, di diversa forma, possono essere su tutte le materie affrontate durante il quinto anno di studi. La terza prova può dare un massimo di 15 punti, mentre 10 punti sono considerati il minimo indispensabile per superarla. Ecco una guida completa alla terza prova dell’esame di maturità, con le materie che può contenere, il tempo per svolgerla, il numero e il tipo di quesiti che gli studenti dovranno affrontare.
Il testo
Le materie
Le 6 tipologie
Chi decide il testo della terza prova?
La terza prova degli esami di maturità è l’unica non inviata dal Miur, il Ministero della Pubblica Istruzione, ma compilata dalla commissione esaminatrice per cui cambia non solo da istituto a istituto, ma anche di classe in classe. Dal momento che può anche avere 6 diverse tipologie, anche la durata viene decisa da ogni commissione, che ha anche dei margini sul numero di quesiti a seconda della tipologia scelta. L’importante è che la terza prova assolva la funzione indicata sulle linee guida del Miur “accertare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell'ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica”.
Quali materie nella terza prova
Per determinare quali sono le competenze da testare e decidere la tipologia di terza prova più adatta, entro una scadenza stabilita con Ordinanza ministeriale, i docenti di ogni quinta compilano il Documento di classe, in cui secondo quanto stabilito dal Miur devono indicare «i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri, gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che i consigli di classe ritengano utile e significativo ai fini dello svolgimento degli esami, con specifico riferimento alla terza prova e al colloquio”. In allegato a questo importante documento, che darà idea alla commissione di come redigere la terza prova e le materie che andranno incluse, anche eventuali simulazioni fatte in classe durante l’anno. Come si intuisce da quanto stabilito ogni materia può finire nella terza prova dell’esame di maturità, ma in realtà un limite c’è. Per ogni materia inclusa nella materia deve esserci un docente abilitato all’insegnamento per quella materia nella commissione, in caso contrario quella materia non può essere inclusa nella prova. In generale anche il tipo di istituto può dare un'idea delle materie che saranno incluse nella terza prova, ma prestate attenzione perchè la lingua straniera è esplicitamente prevista, anche per gli istituti diversi dal linguistico, per cui ci sarà sempre un membro della commissione abilitato se questa materia è stata tra quelle studiate durante il quinto anno.
Le 6 tipologie di terza prova
Il Decreto ministeriale 429 del 20 Novembre 2000 stabilisce 6 tipologie di terza prova, tra le quali la commissione d’esame potrà scegliere la più adatta per testare la preparazione multidisciplinare dei maturandi. In base alla tipologia e alle domande, sarà sempre la commissione a decidere la durata della prova, che comunque in genere non supera le 3 ore. Le 6 tipologie sono:
A – Trattazione sintetica di argomenti significativi. Non più di 5 domande su vasti temi, che coinvolgano anche più discipline insieme. Questa tipologie può anche consistere in un breve testo sul quale verteranno le domande. La commissione dà indicazione della lunghezza massima di ogni risposta.
B – Quesiti a risposta singola. Anche i questo caso è la commissione a dare il limite di lunghezza della risposta, che nel caso della tipologia B sarà molto più breve della precedente. Si tratta infatti di u numero di domande specifiche compreso tra le 10 e le 15, alle quali rispondere in modo coinciso.
C – Quesiti a risposta multipla. La classica crocetta per indicare la risposta corretta. In questo caso le domande possono essere tra le 30 e le 40 e il ministero specifica che è lecito cambiare l’ordine dei quesiti o delle risposte.
D – Problemi a soluzione rapida. Non più di 2 problemi che non implichino calcoli complessi per la loro soluzione.
E – Analisi di casi pratici e professionali. Rivolta soprattutto agli istituti tecnici e professionali, prevede l’analisi di non più di due casi pratici, tramite risposte sintetiche.
F – Sviluppo di progetti. Come la precedente, è un tipo di terza prova adatto soprattutto agli istituti tecnici e professionali. In questo caso si tratta di un solo progetto che coinvolge più materie di studio oppure chieda l’esposizione di un esperimento in laboratorio, o una descrizione del collaudo di un impianto.
Le tipologie B e C possono anche essere proposte insieme. Il candidato, quindi, si troverà a dover rispondere a non più di 8 domande singole e 16 a risposta multipla.
Se durante l’anno avete fatto delle simulazioni solo su uno o due tipi di terza prova scritta, allora difficilmente la commissione vi darà una tipologia di prova differente. Il consiglio è quello di leggere con attenzione il Documento di classe, che viene consegnato a ogni studente di quinta, e magari provare a chiedere ai propri professori qualche indizio sui quesiti.