Guerra in Ucraina, Crosetto: “Aiuti militari dell’Italia non possono essere illimitati”
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è tornato oggi a parlare degli aiuti militari a Kiev, della guerra tra Russia e Ucraina, e dell'impegno italiano nel sostegno allo sforzo bellico. Lo ha fatto in una lunga intervista al Corriere della Sera, intervenendo ovviamente sul conflitto scoppiato ieri tra Hamas e Israele, la cui escalation è ancora impossibile da prevedere.
Il ministro del governo Meloni ribadisce in merito al nuovo pacchetto di aiuti: "Il sostegno italiano è sempre stato convinto dal punto di vista politico, ma non è mai stato illimitato per possibilità di contributi. Dal punto di vista tecnico è una limitazione di quantità, mentre sul piano della decisione politica non è cambiato nulla". Aiutare l'Ucraina sì, ma senza sguarnire le scorte della nostra difesa è la posizione del governo come già ribadito dalla stessa premier.
E le prossime elezioni europee per il fondatore di Fratelli d'Italia non hanno nulla a che vedere con questo, ma più lungo è il confitto, più difficile è l'impegno e più si fa forte la necessità di trovare una soluzione negoziale, visto lo stallo sul campo. "Vediamo però che la situazione in Ucraina si sta incancrenendo. Kiev ha grande difficoltà a riconquistare i terreni persi e Mosca non riuscirà mai a conquistare la nazione attaccata. – spiega – Assistiamo all’impossibilità di risolvere il conflitto sul campo. Per cui noi continuiamo ad aiutare chi ha ragione, ma analizziamo ogni giorno tattiche più proficue per costruire tavoli di dialogo, raggiungere la pace e avviare la ricostruzione di un territorio invaso e smembrato".
Se ci sarà un ottavo pacchetto di aiuti però non viene chiarito: l'intenzione è quello di comporlo, come già annunciato da Antonio Tajani, ma quello che il governo italiano è disposto a fornire potrebbe essere molto lontano dai desiderati di Kiev.
Ovviamente il governo guarda con attenzione a quello che accade in Medio Oriente. E sa la solidarietà a Israele da parte del governo italiano, è scontata, ora bisogna vedere quali saranno gli effetti su tutta l'area. Se "Israele ha subito una ferita profondissima", e la "reazione non può che essere forte", c'è preoccupazione per la riapertura di "un fronte in cui si inseriscono tutti gli altri attori che negli ultimi due anni hanno contribuito a destabilizzare il mondo".