video suggerito
video suggerito

Guerra di potere in Vaticano per sostituire il Papa: chi comanda mentre Bergoglio è in ospedale

Papa Francesco è ricoverato al Gemelli di Roma per una infezione delle vie respiratorie, potrebbe restare in ospedale ancora per giorni. Formalmente spetta sostituirlo al camerlengo, il cardinale irlandese Farrell. Tuttavia, il potere politico è saldamente in mano a Pietro Parolin.
44 CONDIVISIONI

Immagine

Le condizioni fisiche di papa Francesco sono definite "complesse" e il pontefice dovrebbe rimanere in cura al Gemelli per venti, trenta giorni almeno, a meno che non si trovi un modo di riportarlo a Casa San Marta e somministrargli lì le cure che i medici riterranno necessarie. Un’opzione, comunque, remota, perché il Papa ha 88 anni e anche uno spostamento potrebbe nuocere alla sua salute.

Il Papa non sta compiendo attività lavorative, ma la macchina vaticana non può essere fermata. Troppi gli obblighi politici, amministrativi e pastorali, troppe le incombenze legate alla guida di miliardi di cattolici nel mondo. La Santa Sede non prevede momenti di inattività e, per casi come questi, c’è una specifica catena di comando prevista dalle norme interne.

Alla gestione della Chiesa, in questi giorni, dovrebbe provvedere il cardinale irlandese Kevin Joseph Farrell, nominato camerlengo da papa Francesco dal 2019. Farrell ha il compito di occuparsi della cosiddetta “sede vacante”, curando ed amministrando i beni ed i diritti temporali della Santa Sede. Vari documenti vaticani chiariscono bene il ruolo del camerlengo nel caso di morte del sommo pontefice, ma le stesse norme vengono applicate anche in caso di impedimento temporaneo o permanente del Papa.

Le questioni politiche, tuttavia, sono rimaste strettamente in mano al segretario di Stato, una sorta di primo ministro, il cardinale italiano Pietro Parolin. Si dice che, oltre ai membri della famiglia pontificia, gli aiutanti di camera del pontefice, Parolin sia l’unico alto prelato a cui sia concesso di visitare il Papa quando è necessario nella sua stanza a Gemelli, a dimostrazione dell’enorme peso politico che gli viene riconosciuto in Vaticano.

Papa Francesco ha un gruppo ristretto di collaboratori fidatissimi e sono gli stessi che oggi prendono decisioni insieme a lui, se non addirittura per conto suo. D’altronde un cardinale “dissidente” come il tedesco Gerhard Mueller, che alcuni anni fa Francesco rimosse dall’importante ruolo di Prefetto della Congregazione per la Dottrine della Fede, nel 2023, scrisse in un suo libro che il Papa è attorniato da “una sorta di cerchio magico che gravita attorno a Santa Marta formato da persone che non sono preparate dal punto di vista teologico”. Tra questi c’è certamente il cardinale polacco Konrad Krajewski, elemosiniere papale, uomo in cui Francesco ripone una fiducia quasi cieca.

D’altronde che certi schemi politico-amministrativi saltino quando il Papa sta male è un fatto acclarato nella storia. Suor Pascalina Lehnert aveva un influsso enorme su papa Pio XII, di cui era stata collaboratrice strettissima per quarant’anni, mentre quando Giovanni Paolo II stava molto male, nei mesi prima di morire, era noto che le decisioni più importanti erano prese non da un cardinale, ma dal segretario particolare del pontefice, il futuro cardinale Stanislaw Dziwisz. Papa Francesco è ancora lucido, ma non è chiaro quali giochi di potere e riposizionamenti avverranno in Vaticano nel caso le sue condizioni dovessero peggiorare.

44 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views