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Guarisce dal tumore, ma ora l’Inps vuole indietro i soldi della pensione

L’ente previdenziale pretende che una pensionata 67enne restituisca l’assegno erogato per due anni visto che, dopo la sorprendente remissione della malattia, non risulta più invalida.
A cura di B. C.
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L’Inps le aveva riconosciuto l’invalidità dopo quella terribile diagnosi: tumore. Ma quando è guarito, l’istituto di previdenza sociale ha preteso la restituzione della pensione di accompagnamento. E’ il Resto del Carlino a riportare questa storia che sta facendo molto discutere. La protagonista è la 67enne Sofia, originaria di Frassinelle ed ora trasferitasi a Roma. Il suo incubo dura due anni, poi piano piano la situazione migliora, fino alla guarigione. Ma la gioia viene subito spazzata via dall’amarezza di quella lettera dell’Inps che impone alla donna la restituzione della pensione di accompagnamento. Secondo il ricalcolo che l’Inps avrebbe fatto il mese scorso, per l’anno 2015 e i primi mesi dell’anno in corso la signora non avrebbe avuto diritto all’accompagnamento perché non più invalida. La 67enne deve quindi ridare indietro un totale di 4.250 euro. Soldi che però lei non ha, vivendo con una pensione di 516 euro al mese.

La vicenda è denunciata da Agitalia, l’associazione alla quale la donna si è rivolta per procedere legalmente contro l’Inps. “Da notare che parliamo di una donna che per anni ha sofferto per un tumore molto aggressivo – spiegano dall’associazione – e che la chemio ha distrutto, facendole perdere denti e capelli, ma anche lasciandole problemi dermatologici e circolatori. Sarà pur vero che la donna è guarita, ma i due anni di chemioterapia non possono essere cancellati, tantomeno restituiti, come le si chiede invece di fare con la pensione di accompagnamento”. Stando alla ricostruzione di Agitalia,, nell’agosto 2010 alla donna è stato diagnosticato un grave tumore del sistema immunitario ed è stata sottoposta a diversi cicli di chemioterapia durata, a fasi alterne, per ben due anni. Nel 2014 la commissione Inps riconosceva alla donna il 100% di invalidità totale con relativo accompagno, un assegno di 508 euro mensili. A luglio 2015 la bella notizia: remissione completa della malattia, tra l’incredulità dei medici. Ma ora l’Inps chiede la restituzione degli assegni.

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