Gruppo Riva: pronto il decreto per salvare il lavoro di 1.400 operai
Il governo ha approntato una bozza del decreto che dovrebbe sbloccare la situazione delle controllate del Gruppo Riva, che giorni fa hanno fermato la produzione e "messo in libertà" 1400 operai degli stabilimenti. Con il dl sarà possibile consentire utilizzo e gestione di beni, azioni e liquidità sotto sequestro preventivo. Il provvedimento prevede 5 articoli con norme da far entrare in vigore "il giorno stesso della pubblicazione", e applicabili anche "ai sequestri già disposti" prima di quella data. L'obiettivo dell'esecutivo è quello di trovare una soluzione al caso Riva disponendo che – come ha detto il ministro Flavio Zanonato – "se avviene un sequestro deve avvenire tutelando l'attività produttiva".
Ma entrando un po' più nel dettaglio delle norme, il primo articolo estende il decreto del commissariamento Ilva dello scorso 4 giugno a tutte le società controllate o collegate. L'articolo numero 2 prevede "fino a tre subcommissari" per le società alle quali viene esteso il commissariamento, e la tenuta di una "contabilità speciale riguardante i beni oggetto di sequestro". Commissario e subcommissario "sono immessi nella titolarità e nel possesso delle azioni, delle quote sociali, dei cespiti aziendali e della liquidità delle società e le amministrano al fine di perseguire l'esercizio delle attività d'impresa". Il terzo articolo stabilisce che a commissari e subcommissari spetti anche il compito di redigere e approvare i bilanci della spa Ilva e delle sue controllate. Il quarto articolo si occupa dei beni sotto sequestro preventivo, compresi titoli, quote azionarie e liquidità, anche se in deposito; e indica che "l'organo di nomina giudiziale ne consente l'utilizzo e la gestione agli organi societari esercitando i necessari poteri di vigilanza". L'ultimo articolo dispone l'immediata entrata in vigore delle norme. Il dl va inquadrato come "ulteriori disposizioni urgenti a tutela di imprese di interesse strategico nazionale".