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Cambiamenti climatici

Greta Thunberg portata via di forza dalla polizia dall’area delle proteste a Lutzerath in Germania

L’attivista svedese è stata fermata e trascinata via dalla polizia mentre manifestava a Lutzerath, in Germania, dove da una settimana proseguono le operazioni di sgombero del villaggio occupato contro l’allargamento di una miniera di carbone. Greta Thunberg è tornata “a sorpresa” oggi partecipando alle azioni di protesta assieme ad altri attivisti di Fridays For Future.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo la grande manifestazione di ieri sono andate avanti anche oggi le mobilitazioni del movimento contro i cambiamenti climatici a Lutzerath, villaggio della Nord Reno-Westfalia in Germania, diventato teatro della lotta contro l'allargamento della locale miniera di carbone. Mentre proseguono ormai da una settimana le operazioni di sgombero del villaggio, dove il movimento ha costruito case sugli alberi, palafitte e tunnel per resistere, da venerdì qui è arrivata anche Greta Thunberg, l'attivista svedese fondatrice di Fridays For Future.

E un video mostra come ieri Thunberg è stata allontanata dall'area con la forza dalla polizia. Un video la riprende stretta in un cordone con altri attivisti  di Fridays For Future, tra cui la portavoce tedesca Luisa Neubauer, mentre le forze dell'ordine trascinano con la forza via il gruppo.

La battaglia di Lutzerath non si ferma dunque: dopo le spettacolari operazioni di sgombero, dopo la grande marcia della giornata di sabato che ha visto 35.000 persone tentare di invadere la miniera di carbone, anche oggi sono proseguite le azioni di "disturbo" all'allargamento dell'area di estrazione. Qui il gigante dell'energia tedesco RWE, con finanziamenti anche delle italiane Intesa San Paolo e Unicredit, hanno intenzione di estrarre 280 milioni di tonnellate di lignite in 10 anni.

Una scelta quella di allargare la miniera invece di chiuderla che, avallata anche dai Grunen tedeschi, è per il movimento contro il cambiamenti climatici assolutamente contraria agli obiettivi degli Accordi di Parigi sulla diminuzione delle emissioni per tentare di limitare l'aumento delle temperature entro 1.5° a livello globale. Per questo questo piccolo villaggio della Germania è diventato l'epicentro globale della lotta al capitalismo fossile, segnando un salto di qualità della mobilitazione a livello europeo

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