Grenfell Tower, per ministro “vittime senza buon senso”. Il papà di Marco: “Parole odiose”
È bufera nel Regno Unito e anche in Italia su Jacob Rees-Mogg, il ministro dei Rapporti con il Parlamento del governo di Boris Johnson. Nel corso di un talk show radiofonico il politico, parlando dell’incendio della Grenfell tower londinese che provocò la morte di 72 persone tra cui anche i due giovani italiani Marco Gottardi e Gloria Trevisan, ha detto che alle persone che hanno perso la vita “mancò il buon senso”. Marco, Gloria e tutte le altre vittime non avrebbero dovuto, insomma, ascoltare l’indicazione dei pompieri di restare barricati in casa durante l’incendio. Le vittime avrebbero dovuto disobbedire a quello “stay put” e così, secondo il politico, avrebbero potuto salvarsi. Jacob Rees-Mogg commentava il recente rapporto di una commissione d’inchiesta che ha indicato nell’inadeguata preparazione dei vigili del fuoco una delle cause principali dell’alto numero di morti. Accusare di fatto le vittime ha però scatenato l’indignazione delle famiglie delle persone morte nella Grenfell Tower.
L'ira del papà di Marco Gottardi – Giannino Gottardi, il padre di Marco, ha incaricato l'avvocato Fabio Pinelli di assumere tutte le iniziative di tutela ritenute opportune, in qualsiasi sede, "contro le assurde dichiarazioni”, rese dal ministro britannico. "Si tratta di affermazioni gravissime, lesive della memoria delle vittime, che stravolgono in evidente malafede la realtà degli eventi – ha dichiarato l'avvocato Pinelli – Marco e Gloria hanno perso la vita per l'assurda e inconcepibile carenza sotto il profilo della tutela della sicurezza e dei presidi anti-incendio dell'edificio che abitavano, oltreché per la manifesta inadeguatezza dell'Autorità britannica di pubblica sicurezza, che si è dimostrata incapace di gestire un efficace piano di evacuazione dell'immobile attinto dalle fiamme”. E ancora, l'avvocato ha dichiarato: "Affermare, al cospetto di tale evidenza, che Marco Gottardi e Gloria Trevisan siano responsabili del proprio decesso, perché non avrebbero avuto il ‘buonsenso' di disattendere un ordine impartitogli dall’Autorità che gestiva i soccorsi, è fatto così grave da non meritare ulteriore commento. Abbiamo pertanto ritenuto opportuno trasmettere una formale richiesta di tutela, per via diplomatica, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, finalizzata a ottenere una pubblica censura delle così odiose esternazioni del Ministro del Governo britannico, offensive della memoria di cittadini italiani vittime di questa tragedia”.