Green pass obbligatorio in azienda e ufficio, quanti sono i lavoratori italiani non ancora vaccinati
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Da venerdì 15 ottobre il Green pass sarà obbligatorio sui luoghi di lavoro. Le nuove regole saranno in vigore per il settore pubblico e privato: per accedere a tutti i gli uffici e a tutte le aziende, ma anche per chi svolge un lavoro autonomo, sarà necessario avere la certificazione verde che attesti l'avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid, oppure un tampone (effettuato 72 ore prima se molecolare, 48 ore prima se antigenico). Chi non dovesse avere il Green pass e lo dichiarasse all'ingresso del luogo di lavoro, dovrebbe naturalmente essere allontanato e invitato a tornare a casa. A quel punto il lavoratore è considerato assente ingiustificato, resterà senza retribuzione, ma conserverà il posto di lavoro, e non riceverà una sospensione disciplinare. Eppure, alla vigilia dell'entrata in vigore del provvedimento, sono ancora molti i lavoratori che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di vaccino: secondo gli ultimi dati Gimbe sono 3,8 milioni i lavoratori non vaccinati e questo rischia di provocare, di conseguenza, il caos tamponi. "In assenza di dati ufficiali – ha spiegato il Presidente, Nino Cartabellotta – è possibile effettuare solo stime indirette del numero di lavoratori non ancora vaccinati, utilizzando differenti fonti di dati e accettando i limiti che possono influenzare le stime stesse".
Rischio caos tamponi dal 15 ottobre col Green pass obbligatorio
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Sempre secondo Gimbe, che ha rilevato un calo nella somministrazione delle prime dosi di vaccino Covid nelle ultime settimane nonostante l'annuncio dell'obbligatorietà del Green pass a lavoro, "oltre 175mila tamponi rapidi al giorno e il crollo dei nuovi vaccinati indicano da settimane uno zoccolo duro di popolazione non intenzionata a vaccinarsi, tra cui 3,8 milioni di lavoratori. I modesti risultati ottenuti con la progressiva espansione del Green pass e il rischio caos tamponi invitano a valutare l’introduzione dell’obbligo vaccinale". Se, infatti, nella settimana 6-12 ottobre il numero dei tamponi antigenici è stato 1,2 milioni, "dal 15 ottobre il fabbisogno settimanale di test antigenici rapidi è ipotizzabile tra 7,5 e 11,5 milioni". Cifre che rischiano di creare notevoli disagi, contro i quali la Fondazioni propone al governo di valutare, per l'appunto l'obbligo vaccinale.
A che punto è la campagna di vaccinazione in Italia
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Secondo il report di oggi della Fondazione Gimbe, al 13 ottobre risultano consegnate 99.713.127 dosi: pur avendo ricevuto solo 950mila dosi nell’ultima settimana, le scorte di vaccini a mRna restano stabili a quota 13,3 milioni. Sempre al 13 ottobre il 77,5% della popolazione, pari a 45.896.082 persone, ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+402.786 rispetto alla settimana precedente) e il 73,3% (43.455.924 persone) ha completato il ciclo vaccinale (+534.900 rispetto alla settimana precedente). Tuttavia, negli ultimi sette giorni, nonostante l'avvicinarsi delle nuove regole sul Green pass a lavoro, è sceso ancora il numero di somministrazioni (1.040.938), con una media di circa 152mila somministrazioni al giorno. Per la seconda settimana consecutiva cala anche il numero di nuovi vaccinati: da 493mila a 378mila (-23,2%). A preoccupare, è tra le categorie a maggiore rischio di malattia severa, quella degli over 50: sono ancora 3,2 milioni (11,8%) gli ultracinquantenni che non hanno completato il ciclo vaccinale, di cui 2,48 milioni non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali (dal 14,7% della Calabria al 5,3% della Puglia).