Gravina, il padre di Ciccio e Tore arrestato per “contrabbando di carburanti”
Tra le persone arrestate nella retata della Guardia di Finanza che ha smantellato un'organizzazione dedita al contrabbando di carburanti c'è anche Filippo Pappalardi, il cui nome è salito agli onori cronache per la terribile storia di Ciccio e Tore, i due fratellini di Gravina di Puglia scomparsi il 5 giugno 2006 e poi ritrovati cadaveri il 25 febbraio 2008, quando un altro bambino cadde in una cisterna vicina e i soccorritori scoprirono i resti dei due fratelli morti di fame, di freddo e di stenti in quel pozzo. Secondo le Fiamme Gialle di Taranto gli indagati sono accusati di aver rubato carburante destinato alle navi dalla raffineria Eni locale e di averlo rivenduto "in nero", tramite distributori e depositi compiacenti, ingenti quantità di gasolio destinato alle navi.
In particolare, secondo l'accusa del sostituto procuratore Maurizio Carbone, parte del carburante destinato alle navi, soggetto a imposte più basse, veniva sottratto dagli autotrasportatori per rifornire le stazioni di servizio. Un'altra parte del combustibile veniva poi "allungato" con materiale petrolifero di scarto e persino con acqua. Tra gli arrestati figura anche Lorenzo De Fronzo, presidente della sezione Trasporti e logistica di Confindustria Bari. Fra gli indagati pure 2 funzionari, 2 dirigenti ed 8 dipendenti dell'Eni, oltre a spedizionieri doganali ed autotrasportatori. Sotto sequestro sono finite 28 autocisterne., per un valore di circa 7 milioni di euro.