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Gravidanza con l’utero in un’ernia fuori dall’addome: salvate mamma e figlia a Torino

Una donna di 43 anni con una gravidanza in utero erniato, ovvero all’interno di una grande ernia al di fuori della cavità addominale, è stata fatta partorire nei giorni scorsi alla Città della Salute di Torino con un delicato intervento: lei e la bimba stanno bene.
A cura di Ida Artiaco
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Incredibile intervento a Torino: una neomamma e la sua bambina sono state salvate nonostante il loro caso fosse stato considerato "ad alto rischio" grazie al lavoro di equipe, che ha coinvolto ginecologi, ostetriche, chirurghi generali, radiologi e anestesisti.

La donna protagonista della vicenda, 43 anni e già mamma di quattro bambini, con una gravidanza in utero erniato, ovvero all'interno di una grande ernia al di fuori della cavità addominale, è stata fatta partorire nei giorni scorsi alla Città della Salute.

"Io e Vittoria stiamo bene. È così che ho chiamato la mia bambina, perché lei è la mia vittoria più grande" ha detto Nicole Santangelo, a Tgcom24. "Pensavo di non farcela – ha aggiunto – che saremmo morte entrambe. Invece, i medici sono stati incredibili".

"In tutto il mondo, in più di 50 anni – spiegano i medici in un comunicato -, sono stati descritti solo 16 casi di gravidanze a termine in un utero erniato al di fuori dell'addome, e non tutte con un buon esito". In base a quanto risulta dai report scientifici, questo è il primo caso gestito con successo in una donna ad alto rischio ostetrico e chirurgico, considerati i precedenti quattro tagli cesarei e le importanti comorbilità associate, che hanno anche indotto a correggere l'ampia porta erniaria con l'innovativo inserimento di una protesi biologica".

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Alcuni giorni prima del parto, la donna di 43 anni, originaria della provincia di Cuneo, era stata ricoverata all'ospedale Sant'Anna di Torino, presso la Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 diretta dalla professoressa Chiara Benedetto, per essere sottoposta a un'attenta valutazione multidisciplinare.

Una risonanza magnetica aveva permesso di confermare il sospetto clinico di un'ampia ernia della parete addominale complicata dalla presenza dell'utero gravido all'interno del sacco erniario al di fuori dell'addome. Vista l'eccezionalità del caso, ha spiegato la Città della Salute, si è reso necessario pianificare il parto con estrema accuratezza, sfruttando i più recenti mezzi tecnologici a disposizione, allo scopo di tutelare sia la salute materna che quella fetale. Ora la mamma e la sua bambina stanno bene.

"Si tratta dell'ennesimo intervento miracoloso che ha permesso di salvare mamma e neonata. Ancora una volta la Città della Salute di Torino conferma di essere un'eccellenza a livello piemontese ed italiano in tutti i campi della sanità. Complimenti al lavoro sinergico delle numerose équipes che hanno partecipato a questo straordinario intervento multispecialistico", ha commentato il Direttore generale della Città della Salute di Torino dottor Giovanni La Valle.

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