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Gli stringono un cavo elettrico al collo e lo torturano per 16 ore per un debito: 4 arresti

Sequestrato e torturato per sedici ore per un debito contratto da un amico. Per la vicenda sono stati arrestati quattro uomini fra i 26 e i 38 anni.
A cura di Beatrice Tominic
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Sedici ore da incubo per un uomo di 33 anni nel Bolognese. In quattro lo hanno sequestrato minacciandolo con una pistola e lo hanno torturato con un cavo elettrico stretto intorno al collo e ai polsi. Lo hanno aggredito, picchiandolo con un bastone. Tutto per estorcergli delle informazioni su un'altra persona, amico della vittima, che aveva un contratto un debito con i quattro, oggi in stato di arresto.

Il sequestro: cosa è successo

A ricostruire il sequestro del trentatreenne e le torture da lui subite sono stati gli agenti dei carabinieri del nucleo investigativo di Bologna. I fatti si sono svolti la scorsa estate, il 18 agosto del 2023. L'uomo, un trentatreenne di origine albanese, è stato minacciato con una pistola, costretto a seguire i quattro, aiutati anche da una persona che lo conosceva. I quattro uomini lo hanno prelevato dalla sua abitazione di Borgo Panigale, rione nella periferia del capoluogo emiliano. Nel frattempo anche la sua auto è stata portata via dalla casa della vittima.

Le 16 ore di torture con bastoni e cavi elettrici

Una volta costretto a salire in automobile, il trentatreenne è stato trasportato in un garage a Vignola, in provincia di Modena. Poi si sono spostati di nuovo, arrivando in un rudere nelle campagne di Savigno, in Valsamoggia, nuovamente in provincia di Bologna. Ed è qui che sono avvenute le torture. Il trentatreenne è stato aggredito, picchiato con calci, pugni e bastonate, stretto al collo con il cavo elettrico. E, soltanto 16 ore dopo, liberato in strada, nel Modenese.

Rintracciati gli autori: quattro arresti

A ricostruire quanto avvenuto in quella tragica giornata di agosto, i carabinieri di Bologna. Sono loro che due giorni fa hanno arrestato le quattro persone ritenute responsabili delle torture. Si tratta di tre cittadini albanesi, due di 26 e uno di 38 anni e un ventottenne italiano, tutti già noti alle forze dell'ordine, arrestati con le accuse di sequestro di persona, detenzione e porto illegale di arma da sparo, lesione personale aggravata, rapina e tortura.

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