Gli scheletri abbracciati a Castelsardo racconteranno la storia della Sardegna di fine ’700
A Castelsardo, in provincia di Sassari, è avvenuto uno storico ritrovamento, che ha entusiasmato tutta la comunità sarda e, in particolare, l'amministrazione pubblica. Nella cripta della cattedrale di Sant'Antonio Abate, durante i lavori di restauro, sono stati rinvenuti due scheletri, l'uno accanto all'altro, si direbbe quasi abbracciati…
Franco Campus, Luca Sanna e Maria Antonietta Demurtas compongono il pool di archeologi, che lavora al restauro della cattedrale ed è proprio Campus, il direttore del cantiere, a spiegare lo stato in cui si trovano i due scheletri: "La decomposizione è inesistente e lo stato di conservazione eccezionale". Sono stati ritrovati sotto il pavimento della chiesa, dove il microclima ha fatto sì che i tessuti dei loro corpi rimanessero intatti. Si tratta di un uomo e di una donna, molto probabilmente legati da vincoli parentali se non sposati, ai quali sono stati anche attribuiti i nomi, Bob e Mary, gli ultimi ad essere sepolti nella cripta, verso la fine del ‘700, nel periodo in cui imperversava la peste.
L'archeologo Franco Campus (foto di Mauro Chessa)
Storia ed epidemiologia impegnate a ricostruire la vita di Bob e Mary e, soprattutto, le cause che ne hanno determinato la morte. Poi attraverso la lettura e l'analisi degli antichi registri, le indagini potranno indicare precisamente la loro identità. L'equipe di ricercatori, guidata da Salvatore Rubino, responsabile del Dipartimento di scienze biomediche dell'Università di Sassari, è specializzata nello studio dei patogeni responsabili di morte per pesto, tifo, colera, in epoca storica e preistorica.
Verranno prelevati campioni di tessuti e analizzati, per ricostruire la storia della parte settentrionale della Sardegna, a partire dagli scheletri rinvenuti nella cattedrale di Castelsardo.
Tutto questo è iniziato da un abbraccio.
(Photo credits: Mauro Chessa, La nuova Sardegna)