Gli operai Alcoa ancora sul silos, uno di loro sta male
Avevano promesso di essere pronti a tutto i tre operai dello stabilimento Alcoa di Portovesme, in Sardegna, che due giorni fa, in segno di protesta, sono saliti a 70 metri d’altezza su un silos. Hanno trascorso così la seconda notte, pronti allo sciopero della fame per rendere ancor più chiara la loro protesta. Uno dei tre, però, stamane ha avuto un malore: l’uomo aveva già dei problemi di salute e per visitarlo è stato necessario l’intervento, sul tetto del silos, di un medico. Hanno provato a convincerli e a interrompere la loro forma di protesta ma gli operai Alcoa appaiono determinati a proseguire. Intanto, oltre ai tre operai a 70 metri d’altezza, si stanno preparando altri 450 pronti a partecipare alla manifestazione di Roma prevista per lunedì 10 settembre. Nello stesso giorno, al ministero dello Sviluppo Economico, si deciderà probabilmente la sorte dello stabilimento sardo. Tutto questo mentre il presidente della Regione ha assicurato che non esiste alcun piano B relativo alla chiusura dell’impianto e che ci sono due proposte di interessamento.
Fornero: vicina agli operai ma non garantiremo posti – Intanto della vicenda Alcoa ha parlato anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che si è detta vicina a questi lavoratori che rischiano di perdere il lavoro specificando però che “sarebbe sbagliato dire che noi garantiremo i vostri posti di lavoro”. La Fornero ha sottolineato come questo sia un tema molto delicato ma che la difesa dei singoli posti di lavoro, “anche quando non erano più economicamente attivi, ha portato in passato a gravi sprechi di risorse”. Le parole del ministro del Lavoro, condivise dal governo Monti, arrivano in risposta ad una domanda a margine di una conferenza a Bruxelles dedicata al lavoro in Europa dove la Fornero ha ribadito che la riforma è mirata “non a garantire il singolo posto di lavoro, ma l’occupazione dei lavoratori”.