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Gli italiani acquistano alberi di Natale sempre più “bassi”

Cresce l’eco-sensibilità degli italiani e si conferma la necessità di risparmiare. La soluzione? Acquistare abeti entro il metro e mezzo di altezza e tenerli in vita anche dopo le feste natalizie.
A cura di Redazione
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Dettaglio di un albero di Natale "finto". Foto da Torange.
Dettaglio di un albero di Natale "finto". Foto da Torange.

Alcuni l'hanno già preparato ad inizio mese, ma i più provvederanno all'allestimento del tradizionale albero di Natale nella giornata dell'8 dicembre. Come ogni anno ci saranno le famiglie con l'albero naturale e quelle che invece esporranno quello di plastica. Ebbene, secondo un'indagine di Coldiretti/Ixè, il 65% delle famiglie opterà per l'abete posticcio, quello che magari non spande per la casa quel gradevole profumo di bosco di montagna, ma che si acquista una volta e – si spera – durerà anni e anni.

Insomma, gli italiani prediligono l'albero di plastica per questioni economiche ed etiche. "Risparmiare" è la parola d'ordine da qualche tempo a questa parte, ma in fin dei conti a rinunciare del tutto ad uno dei simboli preferiti del Natale è soltanto il 10% degli italiani. Tra quelli che invece hanno optato per l'abete naturale, l'esigenza del risparmio si esprime soprattutto in centimetri. Gli alberi diventano infatti sempre più "bassi", sia perché costano di meno, sia perché ne è più agevole il trasporto. La maggior parte delle famiglie si accontenta di un abete inferiore al metro e mezzo e spesso anche al di sotto del metro. Una scelta, quella di ridurre le dimensioni, dettata anche dal desiderio "green" di tenere la pianta in vita anche dopo il periodo natalizio, e dunque di poterla ricollocare facilmente nell'appartamento.

Gli abeti entro il metro e mezzo di altezza costano dai 15 ai 60 euro, un prezzo che varia in base ai centimetri, alla presenza o meno delle radici e alla qualità dell'abete. Fino ai due metri di altezza il prezzo sale fino a 90 euro e ben oltre per alberi di dimensioni maggiori. Spesso l'abete acquistato nei vivai, dal fioraio o nei mercati degli agricoltori è italiano. Una provenienza, questa, che può essere anche molto importante per l'acquirente attento all'ambiente: un albero nato vicino casa percorre tragitti minori per entrare in salotto rispetto a quello proveniente dalla Finlandia. Invece, sottolinea Coldiretti, l'albero di plastica viene prodotto spesso in Cina, dove le fonti pulite di energia trovano uno spazio pressoché nullo. Non solo per produrli e trasportarli occorrono petrolio, gas o carbone, ma ogni albero – osserva ancora Coldiretti – impiega 200 anni prima di degradarsi.

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