Gli Indubstry presentano “Push”, una fabbrica del dub
Il dub fa tappa a Fanpage Town grazie agli Indubstry che, per l'occasione, ci presentano il loro album di debutto, Push (Suonivisioni/Audioglobe). Ma Filippo D'Avanzo, Francesco Punziano, Giancarlo Aquilonia, Domenico Vitolo e Alfonso D'Ambrosi di polvere, palco e folla ne hanno già vista tanta, prima di lanciarsi in questa grande avventura. Non è un caso che a curare il disco ci sia la firma di Madaski per un lavoro pieno di collaborazioni. C'è Marcello Coleman in Rasta Soldiers, reduce dall'esperienza al Festival di Sanremo, dove con una cover de Il ragazzo della Via Gluck insieme agli Almamegretta ha stupito tutti. C'è Michele Acanfora (Jovine) alle trombe in Lies, ascoltata live proprio a Fanpage Town, Paolo Parpaglione (Africa Unite, Bluebeaters) in Absolutely.
In Push tutta la tradizione giamaicana. La dialettica Rastafari è ovviamente al centro dei testi che abbracciano tematiche territoriali e globali: dall'emarginazione sociale al dramma dei bambini soldato, fino all'omologazione sociale a discapito della propria unicità. E' un album nel compleso che invita ad una resistenza "positiva", tipico della tradizione jamaicana. Durante l'intervista si è parlato per metafore: immaginate la musica come una grande foresta, con le secolari quercie del mainstream ed un diffuso sottobosco che prolifera. Gli Indubstry sono come dei funghi, substrato di tutta la foresta, nella loro produzione le contaminazioni di un mondo e di una cultura, solo in apparenza, distante dalla nostra. Lies e Write a new page sono due dei brani tratti da Push che questa fabbrica del dub ha voluto regalarci per questa intensa puntata della nostra Fanpage Town.
