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Gli imputati parlano napoletano stretto e nessuno riesce ad interpretarli: processo rinviato

Processo per usura ed estorsione rinviato poiché il perito non è riuscito a trascrivere le intercettazioni telefoniche di alcuni imputati: parlavano napoletano stretto. Ora si attende l’intervento di un interprete specializzato.
A cura di Fabio Giuffrida
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E' successo ad Ancona: gli imputati per usura ed estorsione parlano napoletano stretto e il processo è stato rinviato. Il perito di Padova, chiamato a trascrivere le intercettazioni telefoniche, avrebbe dichiarato di non essere in grado di portare a termine questo incarico, se non assistito da un interprete capace di tradurre quelle frasi dal napoletano all'italiano. In genere, però, l'interprete viene utilizzato solo nel caso in cui le intercettazioni siano in lingua straniera: e, invece, in questo caso è il napoletano a mettere in confusione il perito. E non solo lui: prima i carabinieri avrebbero sottoposto questi file audio ad alcuni colleghi napoletani i quali non sarebbero riusciti a decifrarli. Sembrerebbe una situazione surreale se non fosse calata in un contesto così delicato e soprattutto in un processo penale che vede imputati molti napoletani, accusati di estorsione e usura ai danni di commercianti e imprenditori con l'aggravante del metodo mafioso, come riferisce Il Mattino.

I fatti si sarebbero verificati dal 2006 al 2008 quando gli imputati avrebbero svolto l'attività di finanziatori chiedendo poi la restituzione del denaro con interessi molto elevati. I carabinieri di Senigallia hanno pensato bene di far luce sulla vicenda dopo una serie di fatti "sospetti" come un furto in un piccolo market: potrebbero essere stati gli strozzini i quali si sarebbero vendicati contro un commerciante non in regola con i pagamenti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, infine, sarebbe stato un litigio che avrebbe spinto i residenti a richiedere l'intervento dei militari: da quel momento sono cominciate le indagini che oggi sono state bloccate in attesa di un interprete.

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