Gli ex colleghi di Coatti, il biologo ucciso in Colombia: “Alessandro era ottimo ricercatore, siamo scioccati”

"È una notizia terribile, siamo tutti sotto shock". A parlare è Susie Rabin, responsabile della Comunicazione e delle pubbliche relazioni della Royal Society of Biology ed ex collega di Alessandro Coatti, il 42enne ucciso in Colombia. L'uomo è stato fatto a pezzi e i suoi resti sono stati rinvenuti all'interno di una valigia a Santa Marta.
Coatti si era laureato alla Normale di Pisa in Neurobiologia Molecolare e poi era partito per frequentare un Master al University College London. Aveva lavorato per otto anni come ricercatore alla Royal Society of Biology ma nel 2024 aveva deciso di lasciare l'associazione scientifica britannica. A gennaio era partito per un viaggio in America Latina.

"Siamo una piccola organizzazione e tutti conoscevamo Ale. – ci racconta ancora la donna, raggiunta telefonicamente da Fanpage.it – Era davvero una persona disponibile, gentile, dolce. Amava la natura e gli animali. Era anche un bravissimo ricercatore, lavorava sodo e con una grande dedizione. Era davvero un ottimo collega".
Il sentimento che si percepisce dalla voce della donna è di totale incredulità per quanto accaduto. Le indagini sul brutale omicidio del 42enne sono in corso ma agli ex colleghi che avevano mantenuto i contatti con lui il biologo non aveva fatto presagire nulla: non aveva parlato di situazioni di difficoltà o di pericolo.
"Non sappiamo molto più di quello che si legge sui giornali, come i dettagli orribili della sua morte. Sappiamo che per alcune settimane aveva partecipato a un progetto di volontariato ambientale e poi aveva deciso di continuare il viaggio in Sudamerica. – racconta ancora Rabin – La Colombia era l'ultima tappa, sarebbe dovuto tornare nei prossimi giorni dalla sua famiglia".
"Alcuni colleghi erano in contatto con lui e a loro aveva detto che la tappa in Colombia sarebbe stata breve. Nessuno immaginava potesse succedere una cosa del genere. L'ultima volta che l'abbiamo sentito era entusiasta all'idea di intraprendere questa avventura. Siamo tutti tremendamente scioccati all'idea che sia stato ucciso in modo così brutale. Abbiamo mandato le nostre condoglianze alla famiglia", aggiunge.
Nei prossimi giorni la RSB vorrebbe organizzare un momento per ricorda il 42enne scomparso tragicamente. "Sono tante le persone che lo conoscevano, che avevano lavorato con lui. – spiega la donna- Nei prossimi giorni, sì, sicuramente organizzeremo un momento, non sappiamo ancora in che modalità, per celebrare la sua vita e parlare di lui".