Gli eroi della tragedia di Mestre che si sono gettati tra le fiamme: “Tornassi indietro lo rifarei”
Questa mattina, il primo incontro ufficiale tra le istituzioni e gli operai che per primi si sono gettati tra le fiamme, per aiutare le vittime della tragedia di Mestre. Bujar Bucaj, Boubacar Toure’ e Godstime Erheneden, il cui gesto ha colpito tutto Italia.
"Questi ragazzi hanno dimostrato cos'è l'animo umano" ha raccontato il sindaco Luigi Bruignaro, mentre stringeva le mani ai primi tre soccorritori del bus di Mestre precipitato dal cavalcavia. "Hanno dimostrato che la solidarietà non è solo a parole, ma significa atti concreti. A questi ragazzi va il mio ringraziamento personale, ma anche quello di tutta la nostra città per il loro grande atto di coraggio e di umanità".
Un colloquio a porte chiuse, forse per evitare qualsivoglia forma di spettacolarizzazione e ringraziare sinceramente i tre, che si sono buttati per primi, assieme ai vigili, per tirare fuori le persone dal bus precipitato dal cavalcavia di Mestre.
"Questo è un vero esempio di integrazione", incalza Brugnaro, "e noi lavoreremo proprio affinché questo gesto di coraggio sia raccontato ai bambini, a dimostrazione che non ci sono differenze tra le persone, le differenze sono tra le azioni e i gesti che le persone fanno. Grazie ragazzi".
Fanpage.it ha sentito anche Boubacare Tourè dopo l'incontro con il primo cittadino. L'operaio gambiano che non ha esitato a prestare soccorso negli istanti immediatamente successivi alla tragedia. "Siamo andati questa mattina e ci hanno ringraziati tutti per quello che abbiamo fatto. Sono molto contento per questo".
Se tornassi indietro lo rifaresti, Boubacar? "Certo che sì. L'ho fatto con il cuore, quando ho visto quello che succedeva l'ho fatto subito".
Un incontro durato all'incirca un'ora, cordiale, intimo. Un momento trascorso con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ha voluto ringraziare privatamente i tre soccorritori. Questi tre giovani hanno deciso di mettere in pericolo per proprie vite, per salvare quante più persone possibili, senza indugiare un solo secondo.