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Gli consegnano casa dopo il terremoto in Emilia, ma è già da abbattere: c’è l’autostrada

La storia della famiglia Bastia, nel Ferrarese, che dopo quattro anni da sfollata era riuscita a ricostruire casa con un fidanzamento pubblico: “È un enorme spreco di soldi pubblici. Bastava dircelo e avremmo costruito da un’altra parte”
A cura di Antonio Palma
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Dopo quattro anni passati in una costruzione mobile come sfollati a seguito del terribile terremoto dell'Emilia del 2012, la famiglia Bastia era finalmente pronta a rientrare questo mese nella propria abitazione, ricostruita grazie ai contributi pubblici, ma ben presto è arrivata l'ennesima amara sorpresa: la casa appena rimessa a nuovo presto sarà confiscata e abbattuta per far posto all'autostrada. È l'incredibile storia del signor Franco Bastia e della moglie Giancarla, residenti in provincia di Ferrara, destinatari di una lettera che annuncia come la loro casa in cui si apprestavano a ritornare dovrà essere demolita perché si trova sul percorso della nuova autostrada Cispadana che collega Ferrara Nord con Verona e il Brennero.

Una notizia assurda secondo la famiglia perché quella casa è stata appena ricostruita con 520mila euro di contributi pubblici. "Nemmeno il tempo di festeggiare. Ma io mi chiedo: vi pare giusto che due persone di 65 anni debbano subire per la seconda volta, oltre al terremoto, un disagio del genere?" ha sottolineato a ilfattoquotidiano.it Franco Bastia, ricordando: "Questa storia comporterà un enorme spreco di soldi pubblici. Bastava che il Comune di Cento ci avesse delocalizzati ai tempi della ricostruzione e noi avremmo costruito da un’altra parte”.

Il sindaco di Cento però si difende e accusa "qualche burocrate a Roma” che “pensando di essere il più intelligente di tutti, ha tracciato una linea nell’unica fetta di territorio non vincolata a livello paesaggistico, senza accorgersi che stava passando sopra alle abitazioni". "Il dramma è che il consiglio dei ministri, per sbloccare l’opera, si è espresso su quest’ultima soluzione. Che non solo mette a rischio decine di case, ma passa a 300 metri dall’asilo nido che stiamo costruendo. E’ folle, ma non credo sia una decisione politica. E’ colpa della burocrazia” ha concluso il sindaco annunciando che farà ricorso al Tar.

 

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