video suggerito
video suggerito
Covid 19

Il Coronavirus non ferma gli affetti: gli auguri al nonno, srotolati sulla strada

A Bologna il nonno Pietro compie 73 anni e i suoi 3 nipoti decidono di scrivergli il biglietto d’auguri su un vecchio tappeto scolorito che gli mostrano dalla strada chiedendogli di uscire sul balcone: “Caro nonno ci manchi tanto e vorremmo esserti accanto. Oggi è il tuo compleanno ma ‘sto virus è un tiranno. Non si scherza col Corona, baci e abbracci non perdona e allora, da lontano, ti salutiamo con la mano”.
A cura di Giulio Cavalli
113 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Nonno Pietro compie 73 anni. Avere 73 anni di questi tempi significa essere in pieno nelle categorie a rischio e per questo nonno Pietro e sua moglie stanno rinchiusi in casa, osservando Bologna deserta nel loro appartamento che si affaccia su via Genova. I nipotini di nonno Pietro sono tre (Stella, 10 anni, Riccardo di 8 e Davide di 4) e ovviamente la quarantena li costringe a telefonarsi, scambiarsi saluti a distanza e provare a colmare con la speranza questa faticosa distanza. Eppure i nipoti abitano solo a qualche centinaio di metri, in via Ravenna, ed era tutto così breve, tutto così vicino, prima che scendesse la scure del virus.

Nonno Pietro compie 73 anni e i suoi nipoti però non ci stanno a lasciare passare così questa giornata che avrebbe dovuto essere di festa appesa solo a una telefonata per cui impugnano pennarelli e trovano per casa un vecchio tappeto scolorito, ottimo per diventare tela. Fanno il biglietto d'auguri più grande che avessero mai potuto immaginare e ci scrivono "Caro nonno ci manchi tanto e vorremmo esserti accanto. Oggi è il tuo compleanno ma ‘sto virus è un tiranno. Non si scherza col Corona, baci e abbracci non perdona e allora, da lontano, ti salutiamo con la mano. Non siamo tristi, questo no, ci arrangiamo come si può. C'è il cellulare, c'è whatsapp, ci vediamo quando ci va e appena finisce ‘sta quarantena facciamo festa da pranzo a cena!".

Insieme alla mamma percorrono quei pochi metri che separano le due abitazioni e chiedono a nonno Pietro di uscire sul balcone. Da lì in poi è tutta una profusione di saluti, di sorrisi, di abbracci da lontano e di commozione. I compleanni in tempo di Coronavirus sono un filo che si tende dal balcone alla strada, portandosi dietro i sentimenti come su un secchiello appeso. Eppure Pietro Panzini ha avuto una festa che è riuscita a stare nei limiti imposti dalla responsabilità che ci viene chiesta ogni giorno eppure a creare meraviglia. Quel tappeto colorato srotolato in mezzo alla strada deserta è un'infiltrazione d'amore tra le pieghe della quarantena. E così i balconi diventano gli avamposti dell'affetto, d'improvviso.

113 CONDIVISIONI
Immagine
Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
32831 contenuti su questa storia
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views