Gli “anni di piombo” degli Onirica
Com'è bella la mia gioventù è stato uno degli album rivelazione del 2011, un'opera prima che suona e dice cose molto più mature di quanto ci si possa aspettare. E considerando che Nicola D'Auria (voce e chitarra), Simone Morabito (basso e cori), Antonio Sorrentino (chitarra e cori) e Luigi Marrone (batteria), sono tutti degli under 30, viene naturale dire che gli Onirica sono un bel riferimento nella scena musicale italiana. Come nella migliore tradizione cantautorale italiana, dalla quale loro attingono a mani basse non disdegnando gli americani, il saper raccontare una storia e accompagnarla con sonorità uniche è mestiere loro. Non è un caso, del resto, che alla produzione del disco ci sia Ciro Tuzzi, leader e fondatore degli Epo, che è tra i contemporanei migliori del genere. Nella nostra Fanpage Town suonano per noi, entrambe incluse nell'album, La guerra e Canzone per papà: due storie di qualità, raccontate con gli occhi della giovinezza che, grazie agli Onirica, diventa universale. Ed è così che il difficile tema del rapporto con il padre viene analizzato con gli occhi del figlio di Roberto Calvi, immaginando in Canzone per papà le sue riflessioni e le sue conclusioni dopo aver appreso dal giornale del ritrovamento del cadavere impiccato al Blackfrairs Bridge di Londra.
Per un nuovo album è ancora presto. Nonostante la voglia di tornare in studio sia tanta, gli Onirica sono ancora impegnati nel tour di Com'è bella la mia gioventù. Ai nostri microfoni hanno raccontato di avere pronte molte canzoni inedite, ma la fase è ancora quella del riordino delle idee. Idee, a proposito, che sono molto chiare sulla situazione musicale italiana: sull'avanzare impetuoso dell'hip-hop hardcore nelle classifiche e sul web non c'è nulla da segnalare perché, parole loro, "ognuno ascolta quello che vuole". Del resto anche loro, di tanto in tanto, fumano un po' e dopo giocano a Pes.
Guarda tutte le puntate di Fanpage Town