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Gli amici di Stefan Cristoiu, morto nel Brenta per salvare l’amico: “Spariti nel fiume davanti a noi”

Sono stati recuperati nelle acque del Brenta i corpi di Ramesh Ganegedara e Stefan Bodgan Cristoiu, col secondo che si è tuffato nella speranza di salvare l’amico. Il dolore degli amici che hanno assistito alla tragedia: quella domenica dovevano andare in piscina, ma era tutto pieno e così avevano scelto la spiaggetta.
A cura di Susanna Picone
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Le due vittime
Le due vittime

"È un'autentica tragedia, nella quale c'è anche un gesto eroico, quello di Bogdan, di questo ragazzo che si butta nel Brenta per salvare l'altro ragazzo, e perde la vita anche lui". A parlare dopo il ritrovamento di entrambi i corpi dei due ragazzi morti nel fiume nel Padovano è il presidente del Veneto, Luca Zaia, che così ha voluto ricordare Ramesh Ganegedara e Stefan Bodgan Cristoiu. "Tutti noi – ha detto ancora Zaia – dobbiamo ricordare, e lo ricorderemo per sempre, perché quello che è accaduto è assolutamente una tragedia e un atto eroico".

I corpi dei due giovani sono stati recuperati a distanza di qualche ora l’uno dall’altro dopo che nel pomeriggio di domenica erano stati trascinati via dalla corrente. Bogdan, giovane romeno che non aveva ancora compiuto trenta anni, si era tuffato coraggiosamente nel tentativo di salvare l'altro giovane, il 23enne cingalese Ramesh finito in difficoltà. Entrambi erano intrappolati a 4 metri di profondità, poco a monte dal punto in cui i testimoni li avevano visti scomparire nei presso di Campo San Martino.

I pompieri hanno spiegato che nel punto del ritrovamento dei due corpi – anche a causa di uno sbarramento idraulico – si configura una specie di conca che tende a far tornare la corrente a ritroso. Con i due ragazzi morti nel fiume domenica c’erano anche altri amici. Stefan Bodgan Cristoiu si è buttato subito in acqua quando ha capito che il 23enne era in difficoltà: si è tuffato verso quel ragazzo, convinto secondo i testimoni a poterlo riportare a riva anche grazie al suo fisico abituato allo stress sportivo.

Bogdan Stefan Cristoiu
Bogdan Stefan Cristoiu

Il giovane, che lavorava come corriere, era anche campione di braccio di ferro. "L’abbiamo visto arrivare fino a Ramesh e pensavamo che ce l’avesse fatta – le voci di due ragazzi che erano con loro domenica pomeriggio -. L’aveva raggiunto e abbiamo notato che gli stringeva la mano". Ma dopo pochi secondi le due mani si erano separate, anche il trentenne era in difficoltà.

“Poi il vuoto: abbiamo visto prima sprofondare Ramesh – così il racconto degli amici riportato dal Corriere – e poi alla fine anche il nostro amico. Ha resistito fino alla fine perché ha chiesto aiuto, noi gli abbiamo detto di mettersi a pancia in su per cercare di rimanere a galla, abbiamo cercato di recuperarlo tuffandoci noi stessi, gli abbiamo lanciato oggetti che potessero fargli da salvagente, ma niente. È sparito dopo poco".

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I ragazzi hanno anche raccontato che domenica si erano organizzati per andare in piscina, ma era tutto pieno e così alla fine avevano optato per la spiaggia. "Stefan ha insistito e ci siamo andati. Arrivati sul posto abbiamo messo i piedi in acqua ed era gelida, ci siamo fermati tutti a riva. Andavamo spesso a nuotare in piscina, facevamo anche delle gare tra noi, a Stefan tutto veniva semplice", prosegue un amico. Che ha poi aggiunto che la prossima settimana avrebbero festeggiato il suo compleanno.

"Sono stati anni duri per lui e non doveva lasciarci così. Avremmo festeggiato il suo 30esimo compleanno la prossima settimana. Aveva perso entrambi i genitori nove anni fa, prima la madre e poi il padre a distanza di un anno. Era rimasto solo, ad oggi non aveva neanche la fidanzata. Si era circondato di persone che gli facevano da seconda famiglia. Ho avuto modo di parlare con suo cugino e l’unica cosa che mi ha detto è stata ‘ho perso un figlio’. Per tutti noi è un dolore enorme".

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