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Incidente sul lavoro a Casteldaccia

Giuseppe La Barbera morto a Casteldaccia, il ricordo a Ballarò: “Aveva grandi sogni, li avrebbe realizzati”

Giuseppe La Barbera è la più giovane vittima della strage di Casteldaccia. Era nato e cresciuto a Ballaró, quartiere popolare nel pieno centro di Palermo, dove in pochi vogliono parlare: “La nostra famiglia è distrutta”.
A cura di Emanuele Fragasso
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Foto di Emanuele Fragasso
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Nel quartiere di Ballarò, a Palermo, nessuno ha voglia di parlare. Il dolore per la morte del giovane Giuseppe La Barbera è ancora troppo grande. Il 28enne è morto lunedì a Casteldaccia assieme ad altri quattro colleghi, mentre svolgeva lavoro di manutenzione ordinaria presso una condotta fognaria di via Nazionale.

Davanti all’attività della famiglia del giovane neanche 30enne, un’agenzia di bombole nota in tutto il centro storico del capoluogo chiusa per il tremendo lutto, ci sono soltanto due cugini di secondo grado di La Barbera e qualche amico.

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“Siamo cresciuti assieme – racconta un parente a Fanpage.it – Giuseppe è Ballarò e Ballarò è Giuseppe. Abbiamo passato anni in queste strade giocando assieme a pallone. Non doveva finire così, siamo dilaniati dal dolore, la nostra famiglia è distrutta”. La Barbera è la più giovane delle vittime, era sposato da cinque anni e aveva due bambini piccoli. Nonostante la giovane età si era sempre dato da fare per non far mancare nulla alla propria famiglia.

“Era buono come pochi – continua l’altro cugino di Giuseppe – sul luogo della tragedia sono arrivati i suoceri, un dolore indescrivibile. Lui era originario di Ballarò ma per diversi motivi è stato costretto a spostarsi a Villabate (cittadina non molto lontana da Palermo ndr)". Con molta probabilità, anche se non è ancora confermato, i funerali di La Barbera si svolgeranno proprio nel popolare quartiere di Ballarò che l’ha visto nascere e crescere.

Poco più avanti la sede della piccola azienda della famiglia La Barbera un anziano – chiamato da tutti nel quartiere “zio” – non riesce a trattenere le lacrime per la commozione. “Non posso crederci che il nostro Giuseppe se ne sia andato così – dice l’uomo – aveva tutta la vita davanti, aveva grandi sogni e avrebbe potuto realizzarli. Ai tanti che gli hanno voluto bene e ai familiari non rimane che sperare di avere giustizia”.

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